Il documentario "The Buriti
Flower" sulle lotta per la libertà dei Krahô, popolo indigeno
brasiliano della foresta amazzonica minacciato dalla
globalizzazione, ha vinto a Firenze il Premio di Miglior
lungometraggio del Concorso Internazionale al 64/o Festival dei
Popoli. La cerimonia di premiazione si è tenuta oggi. Il
docufilm è stato scelto da una giuria internazionale con la
regista serba Nataša Urban, la produttrice belga Alice Lemaire e
il curatore e distributore, il tedesco Johannes Klein. "Fin
dalla prima scena, questo film ci ha incantati - scrivono nella
motivazione -. Ci siamo immersi nella comunità Krahô, e la loro
perdita e la loro lotta sono diventate le nostre. Tutta la
bellezza e l'orrore del mondo sono magistralmente racchiusi in
questo film. Non solo politicamente rilevante oggi, è un film
senza tempo che ci mostra l'eterna ripetizione della violenza e
della predazione".
Tra gli altri riconoscimenti, miglior mediometraggio a Stand
Out My Sunlight di Messaline Raverdy (Belgio, 2023), miglior
Cortometraggio a "Ever since, I have been flying" di Aylin
Gökmen (Svizzera, 2023). Il premio al Miglior Documentario
Italiano assegnato da una giuria presieduta dalla produttrice
Raffaella Pontarelli; dalla regista Micol Roubini e dal
distributore Pietro Liberati, è andato a "Vista Mare" di Julia
Gutweniger e Florian Kofler (Austria, Italia, 2023), che svela
in modo singolare i mestieri poco conosciuti delle vacanze sulla
costa adriatica. La Targa Gian Paolo Paoli al miglior film
antropologico è andato a "Zinzindurrunkarratz" di Oskar Alegria
(Spagna, 2023). Il Premio distribuzione in sala a "Dalla Parte
Sbagliata" di Luca Miniero (Italia, 2023), il documentario che
racconta la tragedia della galleria del Melarancio del 1983 dove
sull'A1 a Firenze persero la vita 11 bambini in gita. Il Premio
"Diritti Umani" - Amnesty International Italia va a "Twice
Colonized" di Lin Alluna (Danimarca, Canada, Groenlandia, 2023).
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