Zippo, un rocker (interpretato da Alessandro Gassmann) affascinante e perso, fuggito dalla scena, pieno di figli abbandonati per troppo tempo, è il personaggio che fa scoppiare le bolle di sapone in cui vivono i personaggi di Billy, la tragicommedia di formazione ambientata in un mondo sospeso e di provincia, opera prima di Emilia Mazzacurati, con Matteo Oscar Giuggioli, Carla Signoris, Giuseppe Battiston, Benedetta Gris, Sandra Ceccarelli, Roberto Citran e Kristina Hermin, in arrivo il primo giugno con Parthenos. "Sono partita dai personaggi, Principalmente da Billy e la mamma Regina, una famiglia con ruoli inversi. Zippo è arrivato per ultimo: è un po' come uno straniero solitario, che arriva se ne va dei film western, un genere che amo molto" spiega all'ANSA la cineasta, classe 1995, figlia d'arte (il papà, Carlo Mazzacurati, uno degli autori più sensibili e originali del cinema italiano è scomparso nel 2014). Il protagonista della storia, è Billy (Giuggioli), 19enne che non ha nessuna voglia di adeguarsi alle regole del mondo degli adulti, motore di curiosità e creatività fin da bambino, quando ha inventato un podcast di musica. Non si è mai ripreso dall'abbandono del papà, vive con una madre brillante e eccentrica, Regina (Signoris) spesso inaffidabile e non sa come rivelare i suoi sentimenti alla vicina di casa Lena (Gris). Le giornate ripetitive ma rassicuranti di Billy, sono scosse dall'incontro con un suo idolo da sempre, Zippo (Gassmann), rocker di cui da anni si erano perse le tracce, ospitato dall'amico pompiere con la paura del fuoco, Massimo (Battiston). Nel film, prodotto da Jolefilm con Rai Cinema, che ha debuttato come evento di chiusura al Bellaria Film Festival "c'è un mondo reso in maniera surreale, ma abbastanza sofferente - spiega Emilia Mazzacurati -. La storia inizia in un loop nel quale ogni personaggio è fermo nei propri difetti e ha dentro di se' un gran dolore, come il lutto. Un racconto che si muove più con il passo della memoria che nella realtà. L'arrivo di Zippo porta i vari personaggi a trovarsi e ritrovarsi". La regista ha pensato che Gassmann, fosse perfetto "per rendere questo personaggio solitario - aggiunge -. L'abbiamo 'rivoltato', con la parrucca, il look... A ognuno degli attori ho dato una una playlist personale legata al ruolo. Nella sua c'erano fra gli altri un musicista che da sempre mi affascina, Townes Van Zandt, un documentario molto bello Searching for Sugar Man, e allontanandomi dal mondo musicale, il film Città amara di John Huston, sul rapporto tra un pugile con la carriera già finita e un ragazzo appena arrivato". Fra le prime esperienze sul set, per la giovane cineasta, c'era stata 10 anni fa, l'aver fatto la fotografa di scena per l'ultimo film del padre, La sedia della felicità: "Allora non pensavo ancora che il cinema sarebbe stata la mia strada. La scelta di fare la fotografa di scena per il film era nata anche dal voler stare stare il più vicino possibile a papà ogni giorno, è un viaggio che abbiamo fatto fianco a fianco". Tra le fonti di ispirazione per 'Billy', in modo conscio o inconscio ci sono state storie di formazione, come American Graffiti, Stand By me, Boyhood, Sirene con Cher e Winona Ryder, ma anche il mondo cinematografico del padre: "Non so quanto mi abbia influenzato direttamente, viene tutto anche dalla maniera in cui sono cresciuta, da un modo di vedere gli altri esseri umani, sia attraverso i film, che attraverso la vita quotidiana. C'è un incastrarsi di privato e pubblico. Quando ci penso mi rendo conto che è una ricchezza, è una cosa che fa parte di me".
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