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Porcaroli, "Nuda? Sì, se serve. In Italia c'è censura"

Porcaroli, "Nuda? Sì, se serve. In Italia c'è censura"

L'attrice di 'Baby' è tra i dieci European Shooting Stars

BERLINO, 18 febbraio 2023, 19:57

di Francesco Gallo

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Benedetta Porcaroli, solo 24 anni, ma già tanta carriera alle spalle e ruoli difficili da far tremare i polsi, come Chiara in BABY, serie Netflix liberamente ispirata allo scandalo delle baby squillo dei Parioli, e Donatella Colasanti ne LA SCUOLA CATTOLICA di Stefano Mordini, che racconta il cosiddetto massacro del Circeo. Insomma quest'attrice, nata l'11 giugno del 1998, se l'è meritato di essere tra i dieci nomi selezionati di Shooting Stars 2023, piattaforma di lancio di attori e attrici europei emergenti organizzata annualmente all'interno della Berlinale.
    Come è stato girare nuda in LA SCUOLA CATTOLICA? "Se accetti di interpretare un personaggio come quello di Donatella Colasanti - spiega - non puoi farne a meno. Il corpo, vestito e non vestito, è uno strumento fondamentale per un attore, specie per raccontare una storia di violenza come quella". E aggiunge: "In Italia molte cose vengono sacrificate, è questo perché c'è una forma di censura, di moralismo, non si può parlare di niente, far vedere niente. Ma per me l'arte non può essere ostacolata, il moralismo è l'antitesi dell'arte". Dice ancora l'attrice del suo lavoro: "Non mi sento sicura di me, né penso di conoscermi fino in fondo. Ho ventiquattro anni e da quindici vado in analisi. Il fatto è che cambiamo continuamente e poi questo mestiere ti confonde, ti espone".
    Che significa essere a Berlino? "È bellissimo incontrare casting directors e produttori, una cosa complicata da fare da soli. Comunque un'occasione imperdibile per un attore".
    Per quanto riguarda il nostro cinema, sottolinea ancora la Porcaroli: "Noi in Italia siamo pieni di talenti. Forse però scendiamo troppo a compromessi, difendiamo troppo poco la parte artistica, la libertà di pensiero. Dobbiamo essere tutti più corretti e poi i produttori sono troppo succubi della legge delle piattaforme".
   

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