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Ewan McGregor, Ethan Hawke e un padre scomodo

Ewan McGregor, Ethan Hawke e un padre scomodo

In corsa 'Raymond Ray' di Garcia prodotto da Cuarón

ROMA, 17 ottobre 2022, 19:21

di Francesco Gallo

ANSACheck

Raymond & Ray - RIPRODUZIONE RISERVATA

Raymond & Ray - RIPRODUZIONE RISERVATA
Raymond & Ray - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il regista e sceneggiatore colombiano Rodrigo García, autore di RAYMOND & RAY in concorso alla Festa di Roma e dal 21 ottobre su Apple tv, ci sa davvero fare nel rendere un funerale una sorta di thriller pieno di colpi di scena e con tanto di sparatoria ai danni del dipartito già nella bara. D'altronde il morto, da quello che si capisce subito, era un vero bastardo pieno di fascino (le due cose vanno spesso insieme) e di conseguenza un padre più che ingombrante per i due fratellastri, appunto Raymond (Ewan McGregor) e Ray (Ethan Hawke). Il fatto poi di dare ai due figli lo stesso nome fa parte della sua sottile perfidia. Chi sono Raymond e Ray? Il primo è un uomo preciso, tranquillo e prevedibile che - si capisce subito - è stato vittima nel passato di molte violenze da parte del padre; l'altro, Ray, è invece uno più smart, un ex trombettista jazz, uno pieno di donne, proprio come il padre, e che ha attraversato le strade tortuose di droga ed alcool. Ora, raccontare tutto quello che succede ai due fratellastri al funerale del padre sarebbe fare spoiler, ma tra le cose che si possono dire, certamente il fatto che Harris III aveva dato precise disposizioni di venire seppellito totalmente nudo e che a scavare la fossa dovevano essere i suoi figli in persona. E a proposito di figli, nel cimitero intorno al feretro, va detto, se ne affolleranno molti: uno di sette anni e altri due gemelli acrobati che cominciano a saltellare tra le tombe dopo aver messo mano alle pale. "Ho immaginato due fratelli al funerale, anzi fratellastri perché nati da madri diverse, e che la loro esperienza fosse per certi versi la stessa, per altri differente. Ho pensato poi, e non so perché, di imporre a quei due lo stesso nome e un'ultima volontà del defunto: quella di farsi scavare la fossa proprio da loro", dice Rodrigo Garcia, figlio dello scrittore e premio Nobel Gabriel García Márquez, di questo film prodotto da Alfonso Cuarón. Sulla scelta di Harris III di farsi scavare la fossa dai figli, spiega ancora: "È allo stesso tempo un modo per farsi perdonare una volta uscito di scena e per punirli, impartendo ordini anche da morto. Ma il gesto di scavare è molto fisico, visivo. Chi fa un film non ha bisogno di dare un nome alle cose, gli basta farle vedere e sentire". E ancora Rodrigo Garcìa: "Raymond e Ray sono rimasti in qualche modo bloccati nel passato. Lo siamo un po' tutti, in una certa misura. Quel funerale non cambia le cose, nessuno cambia in un giorno, di certo non gli adulti, ma apre loro una porta, un'opportunità per costruire un cambiamento".

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