Non c'è dubbio "che le piattaforme
siano il futuro perché le giovani generazioni sono cresciute in
questo modo, per loro non conta andare in sala o no, e la
pandemia ha rafforzato il legame emotivo con l'atto di restare a
casa per fruire dei contenuti. Un vantaggio che molti hanno
scoperto anche dal punto di vista economico, sono molte più le
persone che passano per mettersi un anno di Netflix rispetto a
quelle che hanno le risorse per andare regolarmente al cinema".
Parola del regista e produttore Joe Russo, abituato con il
fratello Anthony agli hit globali con capisaldi Marvel come la
saga di Captain America e gli ultimi capitoli degli Avengers. Il
cineasta, protagonista al Mercato Internazionale
dell'Audiovisivo di uno dei panel d'apertura, è convinto che la
pandemia abbia accelerato un processo che era già in atto.
"Le sale dovranno evolversi per sopravvivere aumentando
sempre di più la collaborazione con le piattaforme - spiega ai
giornalisti -. Credo che il cinema resterà soprattutto come
luogo per godersi i film evento, quelli che non ti puoi perdere
sul grande schermo", mentre per i titoli indipendenti "lo spazio
in sala sarà sempre minore". Non c'è così il rischio di un
impoverimento dell'offerta pensata per il cinema? "Può essere,
ma le piattaforme hanno portato un'iniezione di risorse che
hanno consentito di moltiplicare le voci degli autori dei
singoli Paesi, facendole arrivare in tutto il resto del mondo e
hanno permesso di compiere scelte più radicali nelle forme di
narrazione, come dimostra anche il successo di Squid Game.
Questa possibile 'morte' del cinema è allo stesso tempo un danno
e un'opportunità".
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