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Pirateria audiovisiva in calo dopo la pandemia

Il rapporto Fapav

Pirateria audiovisiva in calo dopo la pandemia

Incidenza complessiva al 38%, atti illeciti scendono a 57 mln

ROMA, 12 luglio 2021, 12:21

di Marzia Apice

ANSACheck

Pirateria audiovisiva in calo dopo la pandemia - RIPRODUZIONE RISERVATA

Pirateria audiovisiva in calo dopo la pandemia - RIPRODUZIONE RISERVATA
Pirateria audiovisiva in calo dopo la pandemia - RIPRODUZIONE RISERVATA

La pandemia ha rappresentato una condizione di eccezionalità per tutti i settori, anche per quanto riguarda la pirateria audiovisiva, fenomeno ancora importante nel nostro Paese ma che a un anno dal lockdown sta rientrando nei ranghi della "normalità", con un'incidenza complessiva al 38% negli ultimi 12 mesi e un calo degli atti illeciti a 57 milioni, numero inferiore rispetto a un bimestre medio del 2019. E' questa la fotografia restituita dagli ultimi dati elaborati dalla società Ipsos per conto di FAPAV - Federazione per la Tutela dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali.

Svolta tra il 7 e il 12 maggio scorsi su un campione di 1000 intervistati e presentata da Nando Pagnoncelli, AD di Ipsos, e Federico Bagnoli Rossi, Segretario Generale FAPAV, la ricerca rivela che dopo l'anomalia registrata in piena pandemia, con 243 milioni di atti illeciti durante il primo lockdown e una perdita per l'industria del settore di 591 milioni di euro, nell'ultimo anno il calo (di incidenza e numero di atti) riguarda soprattutto la pirateria fisica e indiretta, mentre quella digitale è in crescita del 4% rispetto al 2019, con una flessione solo nelle sue componenti di download e streaming, ma non IPTV. Per quanto riguarda i prodotti, è in forte ripresa la pirateria di eventi sportivi live dopo lo stop forzato del lockdown (14% negli ultimi 12 mesi, in aumento rispetto al 10% del 2019). I film restano il contenuto più piratato (25% vs 31%) seguiti dalle serie/fiction (20% vs 23%). Sono invece quasi 11 milioni gli italiani che hanno utilizzato almeno una volta le IPTV illecite (21% negli ultimi 12 mesi vs 19% durante il primo lockdown), e di questi 2 milioni hanno dichiarato di aver un abbonamento illegale, mentre resta ancora bassa la consapevolezza dell'illegalità di queste piattaforme (solo il 37% ha piena coscienza di commettere un reato). Infine, un dato anche sul desiderio degli italiani di ritrovare il proprio "vecchio" stile di vita e sull'attenzione ai nuovi contenuti audiovisivi: il 39% ha dichiarato di voler tornare al cinema al più presto e il 30% degli intervistati ha sottoscritto nell'ultimo anno un nuovo abbonamento a piattaforme legali di contenuti audiovisivi. Numeri questi che appaiono confortanti, anche in relazione al grande sforzo sostenuto in questi mesi difficili dall'industria audiovisiva rinnovando l'offerta di prodotti di qualità e i modelli di business.

Se l'effetto della pandemia è stato dunque un fenomeno circoscritto e i dati sono quindi meno drammatici, è quanto mai necessario "sostenere al massimo l'industria audiovisiva in questa fase di ripartenza, con l'obiettivo di rafforzare le azioni di tutela, per garantire una solida base di regole certe a sostegno dell'intera filiera", ha affermato Federico Bagnoli Rossi. Sottolineando la necessità di un contrasto alla pirateria sempre più forte e della rimozione tempestiva dei contenuti illegali, anche in considerazione delle realtà criminali che si celano dietro le IPTV illecite, il Segretario Generale ha aggiunto che diverse sono le tematiche presenti sui tavoli istituzionali nazionali ed europei: "sul fronte nazionale va posta la massima attenzione all'implementazione della Direttiva Copyright nel nostro ordinamento ed è necessario altresì che avanzi l'iter relativo alle proposte di legge in tema di antipirateria, ora calendarizzate. Sul fronte europeo, invece, è centrale la discussione intorno al Digital Services Act, che rappresenta una grande occasione per rafforzare le azioni e gli strumenti di tutela dei contenuti sul web". Per non abbassare la guardia e fornire un'ulteriore arma contro il fenomeno della pirateria, è pronta anche "We Are Stories", la nuova campagna di sensibilizzazione dedicata in particolar modo al pubblico più giovane e a tutti coloro che sognano e desiderano lavorare nel settore audiovisivo: "saranno 6 gli spot in programma dalla metà di luglio, 3 legati a sogni e aspirazioni delle nuove generazioni, 3 legati alla filiera, poi faremo anche uno spot istituzionale", ha aggiunto, "alla regia ci sarà un giovane emergente che annunceremo le prossime settimane". 

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