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The Last Porno Show, film scandalo-esistenziale

Ad AfterHours il film canadese di Kire Paputts

Non deve essere stato facile per Wayne da bambino crescere con un padre che per vivere gestiva un cinema a luci rosse. Di fatto, come si vede in 'The Last Porno Show' di Kire Paputts, l'uomo ora che è adulto e fa di mestiere l'attore non professionista ha dimenticato, o meglio, rimosso tutto. Ma ora che il padre Al, che non vede da molto, è morto e gli lascia in eredità l'ultima sala cinematografica per adulti della città, Wayne (Nathanael Chadwick) non si può più tirare indietro e deve affrontare il suo passato, i traumi legati alla sua giovinezza e anche questa imbarazzante eredità. Nel gestire il cinema che non sa ancora se tenere aperto o vendere, Wayne incontra così bizzarri personaggi tra cui Ralf, il socio in affari di Al, Julia (Mickey Vos) compagna, amante e dipendente del padre, e Athar (Amaan Morrell), ragazzo immigrato che vive negli appartamenti del piano superiore verso cui scoprirà di provare un sentimento paterno. Wayne mentre si immerge nel suo passato, tra proiezioni porno da condividere, bambole gonfiabili di ultima generazione, black hole e autoerotismo (stupendo il suo amplesso mimato con un televisore consenziente che sta trasmettendo un porno) fatica comunque a trovare la figura del padre anche perché forse ne è come posseduto. In più questo film - presente ad After Hours al Torino Film Festival - mescola lo scandalo di alcune sequenze esplicite e i problemi esistenziali del protagonista che rivive attraverso Athar delle esperienze sessuali vissute da ragazzino che ha sapientemente rimosso. Quando ottiene poi il suo primo ruolo da protagonista in un film soft-porno, Wayne non potrà fare a meno di notare le somiglianze tra questo personaggio immaginario e suo padre e di come lui ormai si sia immedesimato. "Come tutti i miei film precedenti, The Last Porno Show - spiega il regista - inserisce caratteri, situazioni e temi non tradizionali in uno stile narrativo basato sui personaggi. Sono molto attratto da storie incentrate su protagonisti fuori dagli schemi o persone comunque ai margini. Sono cresciuto - aggiunge - con i film di John Waters e Harmony Korine, registi che hanno raccontato storie di persone eccentriche. Con questo film ho voluto riunire alcuni dei personaggi più famosi e colorati di Toronto e metterli tutti sotto lo stesso tetto. Questo prevede l'uso di attori non professionisti, l'improvvisazione e momenti inaspettati e non scritti". E ancora Kire Paputts: "Siamo stati respinti da tutti i principali istituti cinematografici canadesi. Non hanno capito il film prodotto poi con le sovvenzioni del Consiglio Artistico, il crowdfunding e i risparmi personali. È importante spingersi al di là dei propri limiti, sia attraverso la forma, la storia o i progressi tecnici. Un film dovrebbe condurre il pubblico in un posto in cui non è mai stato e talvolta questo significa portarlo su una montagna russa emotiva. Sebbene ci siano stati numerosi film che ruotano attorno all'industria del porno, non ne ho mai visto uno che trattasse l'argomento utilizzando una storia tradizionale come la nostra. Molte persone - conclude - resteranno scioccate dall'uso dell'hardcore, ma alla fine questo film è fatto con il cuore e questo è quello che mi rende più orgoglioso".
   

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