Una commedia iraniana moderna che
usa con intelligenza cellulari e social, una cosa che per noi è
arrivata solo due anni fa con Perfetti sconosciuti di Paolo
Genovese: con Khook (Pig) del regista iraniano Mani Haghighi, in
concorso alla 68/a edizione del Festival di Berlino, si ride e
non ci si annoia. Al centro di tutto la rabbia di Hasan (Hassan
Majooni), sanguigno e barbuto regista iraniano che trova solo
difficoltà nel realizzare il suo prossimo film.
Ma ci tiene a dire il regista alla Berlinale: "Nessun
riferimento alla realtà e alle blacklist dei registi nel mio
paese, Pig è solo una commedia, la parodia di una situazione.
Ogni cosa che si vede nel film è visto attraverso il filtro
dell'umorismo. Non si parla direttamente di registi impediti a
girare come è per Jafar Panahi, ma di una situazione che da anni
c'è nella cinematografia del mio Paese. Comunque la risata e
l'ironia non si può dire non siano efficaci contro la politica".
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