Un'opera prima, tra thriller e noir, che ricorda Quentin Tarantino e che porta in scena un Caino ed Abele 2.0 in salsa belga. Si tratta di Le Ardenne. Oltre i confini dell'amore di Robin Pront, in sala con Satine Film dal 28 giugno, in cui il dramma dai toni biblici, sporchi, si svolge in un singolare triangolo. Tutto si svolge tra l'algida città di Anversa ed i misteriosi boschi delle Ardenne. Qui due fratelli avvezzi al crimine, Dave (Jeroen Perceval) e Kenneth (Kevin Janssens) si trovano ad essere divisi da una donna, Sylvie, interpretata dalla talentuosa attrice fiamminga Veerle Baetens (Alabama Monroe - Una storia d'amore).
Il fatto è che i tre hanno partecipato a una rapina finita male. A pagare però è stato solo Kenneth, un vero duro dal cuore fragile. Uno che non parla, non tradisce la sua compagna Sylvie, e tantomeno suo fratello, e così si fa i suoi quattro anni di carcere senza battere ciglio. Ma in quei quattro anni la voglia di normalità di Sylvie e Dave diventa storia d'amore, una vera relazione piena di affetto e progetti. Quando Kenneth esce dalla galera, subita anche per loro, come fare a dirglielo? Tanto più che Kenneth non ha mai dimenticato Sylvie. Dan e la sua donna opteranno per ritardare la loro confessione, ma nel frattempo l'ombra scura del crimine li raggiungerà, tra sangue, amputazioni e orrore tra le colline delle Ardenne in Vallonia, la regione meridionale francofona del Belgio.
"Il complicato triangolo amoroso tra Dan, Sylvie e Kenneth è essenziale per le Ardenne - spiega il regista -, è il centro della storia. Nessuno dei tre personaggi è infatti soddisfatto della situazione che vive, anche se è facile individuare in Kenneth il vero e proprio 'cattivo ragazzo'. Volevo esplorare, grazie al triangolo, l'area grigia tra il bene il male e chiedermi perché le persone sono come sono e fanno quello che fanno. Dopo tutto, ognuno di noi è un neonato bellissimo al momento della nascita, una tela vuota su cui scrivere. Cercare di dare una risposta alle domande su come mai Kenneth finisca in carcere, quale cadavere ci sia nell'auto e perché sia finito lì dentro, assicura che i personaggi siano sempre visti in una luce diversa da parte dello spettatore e questo è esattamente il mio obiettivo principale".
E ancora Robin Pront su questo film tratto da una pièce teatrale di Jeroen Perceval e candidato agli Oscar dal Belgio: "Proprio come i fratelli Coen e Tarantino, che spesso riescono a trovare un equilibrio tra black humour, suspense e sviluppo dei personaggi, anch'io volevo cercare di trasmettere, con la stessa efficacia, quello squallore che i registi inglesi riescono a rappresentare in modo così sorprendentemente potente. Un esempio fra tutti: Shane Meadows".
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