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Street art revolution, protagonista a Parma

Street art revolution, protagonista a Parma

Banksy, Keith Haring, Blek Le Rat, Obey, Warhol e molti altri

ROMA, 02 ottobre 2024, 11:19

Redazione ANSA

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(di Elisabetta Stefanelli) La street art che invade le nostre strade ma rimane spesso sconosciuta ora entra di diritto in un museo, Palazzo Tarasconi a Parma, dove è la protagonista di una grande mostra ovvero Street Art Revolution - fino al 2 marzo 2025 - per raccontare la storia di uno dei movimenti artistici più controversi: l'Arte Urbana. Artisti di fama internazionale come Banksy, Keith Haring, Blek Le Rat, Obey, Andy Warhol e molti altri che hanno sfidato le convenzioni per avvicinare, ognuno con il suo stile, l'arte ad un pubblico più vasto, a volte disinteressato, come quello dei passanti che guardano i muri delle strade spesso distrattamente. Eppure la Street Art ha saputo conquistare e trasformare le pareti anonime delle grandi città, dei borghi, dei piccoli villaggi, interi quartieri, in luoghi politici dove affrontare temi urgenti come la giustizia sociale, l'oppressione e le disuguaglianze economiche, diventando una voce potente per il cambiamento sociale.
    La mostra di Parma accompagna il visitatore in un percorso utile a comprendere l'evoluzione di questa forma artistica, mostrando come si è passati dai graffiti sulle metropolitane di New York ai muri di Banksy che oramai, come ha dimostrato la serie estiva del London zoo, fa notizia a prescindere dal luogo e dalla forma.
    Curata da Giuseppe Pizzuto e dalla galleria Wunderkammern, con la direzione artistica di Luca Bravo, la mostra è un viaggio visivo e concettuale attraverso i luoghi e gli artisti che hanno plasmato questo movimento globale.
    Il percorso espositivo inizia con una sezione dedicata ad Andy Warhol, pioniere della Pop Art, la cui influenza sulla Street Art è innegabile. Si prosegue con Keith Haring che grazie ai suoi interventi outdoor e ai suoi "Subway Drawings" sancisce la trasformazione delle strade e delle metropolitane di New York in spazi di espressione artistica. Le sue opere sono diventate simboli di una nuova era artistica anche nella sua consapevolezza della caducità del suo lavoro, come quando dipinse il Muro di Berlino e solo dopo un giorno tutto fu cancellato e non se la prese minimamente.
    La sezione successiva è sempre ambientata nella Grande Mela dei primi anni Ottanta con JonOne, uno dei primi e principali esponenti della graffiti art, che ha il grande merito di aver portato i graffiti da Harlem (NY) a Parigi e dalla strada alla tela. Si arriva dunque alla scena europea, dove Blek Le Rat e poco dopo Jef Aérosol hanno cambiato il volto delle città francesi con i loro innovativi stencil. Considerato padre della Stencil Art, Blek Le Rat con il suo famoso "ratto", simbolo della ribellione e della pervasività dell'arte urbana, ha influenzato generazioni di artisti fra cui Banksy.
    Se si parla di arte e attivismo è impossibile non menzionare Shepard Fairey, aka Obey, le sue opere - fra cui il suo celebre ritratto di Barack Obama "Hope" e le sue campagne a favore dei diritti e della salvaguardia dell'ambiente - hanno un forte impatto sulla cultura popolare e sulla politica.
    Il percorso espositivo continua con la European Wave portando all'attenzione del pubblico artisti contemporanei come D*Face, Invader, Alexandre Farto aka Vhils e The London Police. Ad essi si aggiungono poi i PichiAvo che combinano l'estetica classica con il linguaggio delle tag.
    Infine una sezione agli artisti italiani, da Sten Lex con la tecnica dello stencil poster a Microbo e Bo130, Hogre, Orticanoodles e Biancoshock con le sue installazioni provocatorie.
    ''Se, come suggerisce Wim Wenders, 'l'America ci ha colonizzato l'inconscio', l'hip hop ci ha colonizzato l'immaginario visivo delle città. Ognuno di noi associa qualcosa a graffiti e tag, poster e stencil, murales e sculture urbane. È sorprendente vedere quante cose vengano mixate insieme quando si prova a parlare e a ragionare sulla Street Art. Vengono in gioco i concetti di vandalismo, legalità, pubblicità, riqualificazione, arte, muralismo, marketing, comunicazione, urbanismo, degrado. E tutto solo per degli strani segni che, a partire da un certo momento in avanti, hanno iniziato ad apparire in maniera sempre più potente e prepotente sui muri delle nostre città. Siamo ancora molto lontani dall'aver trovato una sintesi. L'unica cosa che oggi non possiamo fare è ignorare tutto ciò'', spiega Giuseppe Pizzuto in una perfetta sintesi.
    Artuu Magazine è Media partner della mostra Street Art Revolution, da Warhol a Banksy: la storia dell'Arte Urbana.
    La mostra è Patrocinata dal Comune di Parma.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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