La frammentazione nella fruizione di
programmi di cultura si riflette nella necessità di
diversificare le fonti di finanziamento. E' la constatazione da
cui è partita Simona Garibaldi Simona Garibaldi, ceo di Lilium
Distribution nel dibattito, da lei organizzato e moderato, sullo
stato del documentario di arte e cultura, che si è tenuto il 13
settembre nella serata di chiusura della I edizione di The Art
Film Festival - Taff Rome nella Sala delle Colonne della
Galleria Nazionale d'arte moderna.
Il Panel, ha coinvolto in un dialogo Silvia De Felice, Capo
Progetto Programmi di Arte di Rai Cultura, Sophie Guyon, Head of
Audiovisual Production and Film Department del Museo del Louvre,
Maria Cristina Lacagnina, Project Assistant dell'Ufficio di Roma
del Creative Europe Media Desk Italy, Roberto Pisoni, Senior
Director Sky Entertainment Content & Channels, Patrick Hörl,
Founder and Managing Director - Autentic Distribution Beta Film
group.
"Non dover seguire i dati di ascolto ci dà una grande libertà
- ha detto De Felice -. Per il futuro continueremo a fare cose
diverse; in particolare i racconti trasversali, attraversando la
storia della nostra civiltà. Non solo il mercato è complesso ed
è necessario diversificare ma, sono dell'idea di moltiplicare
le piattaforme attraverso le quali veicoliamo nostri contenuti.
La multipiattaforma è il futuro per moltiplicare il nostro
pubblico".
"Il Louvre sin dal 1989 ha dato vita ad una divisione dedita
alle co-produzioni con un catalogo di 400 film al suo attivo;
moltissimi sono i film di arte co-prodotti, la priorità è
essere approvati dal comitato scientifico", ha sottolineato
Guyon.
"Gli investimenti che abbiamo a disposizione dobbiamo usarli
per trovare i contenuti giusti per inostri abbonati e per il
mercato internazionale, anche per uscite in sala - ha affermato
Pisoni -. I prossimi anni ci concentreremo su un paio di
progetti l'anno, commissioni vere e proprie, co-produzioni,
programmi televisivi e non, aiutando anche le case di produzione
a trovare finanziamenti». Oggi dobbiamo trovare una catena di
collaborazioni che consentano di sostenere la produzione".
Maria Cristina Lacagnina, che con Creative Europe dal 1991
sostiene l'industria cinematografica e audiovisiva europea, ha
parlato del nuovo Creative Innovation Lab, un bando che riflette
la necessità di mettere insieme più interlocutori e che non
finanzia direttamente la produzione di contenuti, ma supporta
lo sviluppo di strumenti modelli e soluzioni innovative
applicabili al settore audiovisivo e agli altri settori
culturali e creativi.
Patrick Hoerle ha sottolineato che "moltissimi broadcaster,
anche di paesi più ricchi come l'Italia, non coprono più tutto
il budget. È qui che diventano oggi necessarie le partnership
con musei e fondazioni, che permettono di lavorare a lungo
termine e prendere decisioni in tempi ragionevoli, abbiamo un
obiettivo comune quello di condividere le nostre esperienze
per far sì che nuove alleanze vengano create".
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