Il patrimonio architettonico di
Giancarlo De Carlo, che in 50 anni di lavoro ininterrotto
ridisegnò Urbino, passa dal cemento al digitale, grazie al bando
Tocc "Transizione digitale organismi culturali e creativi" del
ministero della Cultura gestito da Invitalia nell'ambito del
Pnrr, per selezionare i migliori progetti di transizione
digitale proposti dagli enti culturali. Ad aggiudicarsi il bando
la Fondazione Ca' Romanino, che prende il nome da una delle
realizzazioni di De Carlo, una dimora privata in stile
brutalista sulle colline di Urbino, costruita nel 1968.
Il progetto ha un valore complessivo di 53.730 euro, di cui
37.205 mila finanziati dallo stesso fondo. L'obiettivo è la
valorizzazione a 360 gradi del lavoro svolto da De Carlo a
Urbino, dove fu chiamato dall'allora rettore Carlo Bo all'inizio
degli anni '50 per rinnovare gli spazi universitari. Due le
attività di digitalizzazione da realizzare entro il 2025: la
creazione di una piattaforma, l'Atlante de Carlo, per favorire
una ricerca condivisa tra studiosi e con la comunità, e la
realizzazione di un catalogo digitale della stessa Ca' Romanino:
oggetti di arredo, elementi decorativi, testi, vinili, disegni
presenti all'interno della casa. La dimora, donata dai
proprietari alla Fondazione, è visitabile e vi si possono
trascorrere brevi soggiorni.
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