"Essere qui oggi, in qualità
di presidente della Fondazione Borsalino e amministratore di
Haeres Equita, mi riempie di felicità e orgoglio. L'apertura del
Museo costituisce un fondamentale passo per la valorizzazione e
la promozione di questo straordinario patrimonio storico e
culturale, profondamente alessandrino, che è Borsalino". Così
Philippe Camperio in occasione dell'incontro con la stampa a
pochi giorni dalla riapertura, il 4 aprile, concluso il
riallestimento, del Museo Borsalino. Il progetto dà un volto
nuovo a Palazzo Borsalino, per quasi 100 anni ingresso della
manifattura di cappelli e oggi sede, oltre che del Museo,
dell'Università del Piemonte Orientale.
Il nuovo spazio, riqualificato preservando l'identità e lo
spirito del luogo, si sviluppa su una superficie complessiva di
620 metri quadrati: 340 dedicati all'esposizione museale e 280
alla condivisione e aperti al pubblico, con un Café e un Gift
Shop. "Ricordo molto bene quando siamo venuti ad Alessandria per
la prima volta, era il 2015 - prosegue Camperio -. A distanza di
8 anni, credo di poter dire che abbiamo mantenuto le nostre
promesse. La manifattura Borsalino è rimasta a Spinetta Marengo,
abbiamo rilanciato internazionalmente il marchio, e ora,
l'apertura di questo bellissimo Museo consolida il rapporto tra
Borsalino e la Città". Dal presidente ringraziamenti alle
diverse amministrazioni comunali che hanno seguito il progetto:
i sostenitori: Fondazioni Cr Alessandria, Crt, Compagnia di San
Paolo; Regione e Upo.
"Si sente - ha aggiunto il sindaco di Alessandria Giorgio
Abonante in occasione dell'anteprima per i giornalisti del
riallestito Museo Borsalin - anche il profumo della genuinità,
oltre che della continuità storica, perché questi cappelli sono
ancora fatti con le tecniche di una volta. Quindi la riapertura
del Museo ci porta direttamente al saper fare, alla manualità
che è una caratteristica del nostro territorio".
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