Il 78/o anniversario della
morte di Genoeffa Cocconi, madre dei sette Fratelli Cervi,
avvenuta il 14 novembre 1944, sarà celebrata con una personale
dell'artista Clelia Mori - 'Una donna, una madre' - che aprirà
lo stesso giorno nel Museo di Casa Cervi a Gattatico (Reggio
Emilia).
La mostra sarà visitabile nella sala espositiva del Secondo
Granaio fino al 28 dicembre, 79/o anniversario della fucilazione
dei sette fratelli. Le opere esposte sono disegni su carta di
grandi dimensioni. Il soggetto protagonista, ripreso con stili e
tecniche differenti, a partire dal 'non finito', è sempre
Genoeffa Cocconi, morta di dolore poco meno di un anno dopo la
tragica fine dei figli. I ritratti di Mori mostrano l'anima, il
coraggio di Genoeffa, figura fondamentale nella storia dei
Cervi. Contadina, aveva avvicinato i figli sin da piccoli
all'importanza del sapere e della cultura: la sera, prima di
andare a dormire, seduta nella stalla, leggeva a tutta la
famiglia libri e romanzi, dalla "Bibbia" ai "Promessi Sposi" di
Alessandro Manzoni. Una volta cresciuti i figli, Genoeffa è
stata sempre un punto di riferimento insieme al marito Alcide,
incoraggiandoli nelle loro ambizioni e aspirazioni.
"Il volto di Genoeffa è la memoria più preziosa di Casa Cervi
- dice Albertina Soliani, presidente dell'Istituto Alcide Cervi
- Era negli occhi dei figli nel momento supremo. Era nel cuore
di Alcide e nell'anima dei nipoti. La sensibilità artistica di
Clelia Mori ci restituisce il volto di Genoeffa nel suo valore
di donna e di madre che con la sua vita ha fatto la storia
d'Italia". "La mia attenzione, quasi la mia ansia, sulla figura
di Genoeffa - sottolinea Clelia Mori - credo nasca dal fatto che
è stata madre di nove persone a cui ne sono state uccise sette
tutte insieme. La cerco nei miei ritratti non finiti, per
mettere a nudo tutto il rispetto e la dignità che le si deve. Se
non ci fosse stata lei col suo grembo e la sua cura, la vicenda
dei sette Fratelli Cervi non avrebbe potuto esistere".
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