'Digital Restoration of the
Herculaneum Papyri": é il progetto finanziato dalla Andrew W.
Mellon Foundation che punta a recuperare i papiri ritrovati in
una residenza di lusso nell'antica città di Ercolano e oggi
conservati presso la Biblioteca Nazionale di Napoli "Vittorio
Emanuele III". Martedì 24 maggio presso il Dipartimento di Studi
Umanistici dell'Università degli Studi di Napoli Federico II, il
team americano presenterà gli obiettivi e i risultati
preliminari dell'iniziativa. Brent Seales, professore di
informatica presso l'Università del Kentucky e direttore
scientifico del progetto, sarà a Napoli insieme alla manager del
progetto, Christy Chapman, e a sei studenti, parte del suo
gruppo di ricerca.
I rotoli di papiro furono carbonizzati, compressi e compattati
dall'eruzione vesuviana del 79 d.C. Molti non sono ancora stati
svolti; altri sono stati aperti nel corso dei secoli, con
risultati talvolta discreti, talvolta disastrosi. Anche i rotoli
svolti si presentano difficili da leggere, poiché la superficie
annerita rende difficoltoso il riconoscimento dell'inchiostro
nero. Il progetto, che vede come partner la Biblioteca nazionale
"Vittorio Emanuele III" di Napoli e la collaborazione del Centro
internazionale per lo studio dei papiri ercolanesi "Marcello
Gigante", costituisce un investimento di eccezionale importanza,
che, utilizzando tecnologie all'avanguardia, si propone un
duplice obiettivo: da un lato, migliorare la leggibilità dei
papiri svolti, attraverso una nuova campagna fotografica
tridimensionale della collezione; dall'altro, riuscire a
svolgere virtualmente i rotoli ancora chiusi, arrivando a
poterne leggere la scrittura in maniera non invasiva e senza di
fatto alterarne lo stato.
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