Si inaugura il 30
aprile al museo Carmi di Carrara (Massa Carrara) la mostra
'1972. Michelucci, Moore e Michelangelo. La vitalità del marmo',
a cura di Marco Ciampolini ed Emanuela Ferretti. Al centro
dell'esposizione, aperta fino al 15 settembre, la vicenda
progettuale del Memoriale in onore di Michelangelo a Carrara,
promosso nei primi anni Settanta e mai realizzato, che vide
impegnato l'architetto Giovanni Michelucci. La proposta di
quest'ultimo - fra architettura e scultura, memoria e
trasferimento di saperi, celebrazione delle maestranze carraresi
e valorizzazione delle cave - si sarebbe dovuta arricchire con
il coinvolgimento dello scultore Henry Moore, presenza
significativa nell'area apuana fin dagli anni Cinquanta. Seppur
irrealizzato, si ricorda, il Memoriale a Michelangelo è stato il
culmine di iniziative che si avviano in occasione del quarto
centenario della morte del Buonarroti (1964) e si dipanano fino
al 1975 (ricorrenza del quinto centenario della nascita
dell'artista), proiettando Carrara in uno scenario
internazionale. La narrazione espositiva, che raccoglie
disegni originali, stampe, modelli, fotografie e filmati
multimediali, si snoda su tre nuclei tematici: lo sviluppo
dell'idea iniziale di un 'monumento' a Michelangelo; la genesi e
il percorso progettuale del Memoriale a Michelangelo di
Michelucci; la focalizzazione, con materiali inediti, sulla
grande mostra antologica di Moore al Forte Belvedere a Firenze
(1972), come tassello evocativo del contesto di riferimento.
Attraverso prestiti, in particolare di opere mai presentate al
pubblico, la mostra, si spiega, "restituisce l'articolata e
pluriennale evoluzione del progetto, mettendo anche in evidenza
connessioni inedite fra gli elaborati grafici di Michelucci e le
opere del Buonarroti, a testimoniare la ravvicinata e fertile
riflessione dell'architetto sull'eredità del maestro".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA