Dopo oltre trent'anni torna in
esposizione al Museo d'Arte della città di Ravenna l'opera
dell'artista Sol LeWitt 'Wall Drawing #570'. Un tesoro nascosto
di oltre 12 metri per quasi tre, che è stato custodito nei
depositi del museo dal 1988, quando l'opera fu realizzata
dall'artista per la mostra 'Viaggio in Italia', collettiva che
si svolse a Ravenna proprio al museo, allora Loggetta
Lombardesca. L'opera, presentata in anteprima il 5 aprile, sarà
visibile al pubblico dal 13 aprile, in occasione della
presentazione del riallestimento delle collezioni permanenti del
museo.
Tra i principali esponenti dell'arte concettuale, Sol LeWitt,
che nel 1968 sperimentò i 'wall drawings', pitture murali di
grandi dimensioni, ha rivoluzionato il rapporto tra arte, spazio
e architettura. Alla fine degli anni Sessanta, a New York, la
ricerca di LeWitt, come molti altri artisti promotori del
minimalismo e dell'arte concettuale, si focalizza sulla pittura
e sulla necessità di trovare un linguaggio essenziale. Così,
affascinato dai maestri del Quattrocento e dall'esecuzione degli
affreschi, sperimenta l'utilizzo della parete, sfidando la sua
bidimensionalità e cercando di mantenere un'integrità del piano
pittorico. LeWitt traspone il disegno dal foglio alla parete che
diviene, dunque, parte integrante della sua opera e nella quale
ogni elemento è essenziale e funzionale per la composizione
totale. 'Wall Drawing #570' si inserisce nel ciclo delle
'Complex forms' della fine degli anni Ottanta, nelle quali sono
rappresentati in sequenza volumi isometrici e dunque figure che
si mantengono inalterate in tutte le loro modulazioni
misurabili. L'opera, realizzata in sette pannelli lignei
intonacati e colorati da inchiostri e miscele, proprio come
negli affreschi quattrocenteschi, nel 1988 si estendeva per
quasi tutta l'area della parete espositiva. Oggi, pur non
occupando l'intera parete, viene riproposta nella sua
integralità.
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