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Schliemann 200 anni dalla nascita dello scopritore di Troia

Schliemann 200 anni dalla nascita dello scopritore di Troia

Padre della moderna archeologia ebbe una vita avventurosa

ROMA, 05 gennaio 2022, 15:34

Redazione ANSA

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Un sognatore certo, ma con un'ostinazione e una forza che lo porteranno a divenire il creatore della moderna archeologia e lo scopritore dei resti di Troia e di Micene in Anatolia, tanto che Heinrich Schliemann, di cui il 6 gennaio ricorrono i duecento anni dalla nascita nel 1822, è sepolto nel cimitero storico di Atene in un tomba in marmo bianco con fregi ispirati ai poemi omerici e alla sua vita, ritratto con casco coloniale in testa e in mano una copia dell' Iliade.
    Schliemann, come pochi altri personaggi, è una delle figure che più hanno contribuito a rendere affascinante e a far apparire avventurosa e non solo dedita a classificazioni e studi antichi la vita dell'archeologo, grazie anche al ritratto che ne fece C.W. Ceram nel suo celebre libro ''Civiltà sepolte''.
    Figura umanamente controversa, come studioso è oggi invece riconosciuto per le sue innovazioni nel campo degli scavi, che, da generici e di pura ricerca di manufatti, trasformò in cantieri organizzati e ideò un procedimento d'indagine da fare sul campo contestualmente allo scavo: ideò l'utilizzo dell'analisi stratigrafica, che gli derivava dalla sua precedente esperienza nelle miniere della California, cui aggiunse l'aiuto di una moderna documentazione fotografica e il ricorso a disegni e schedatura con le informazioni sui vari ritrovamenti.
    Schliemann nacque a Neubukow in Germania, figlio di un pastore protestante che, leggendoglieli, gli trasmise la sua passione per i poemi omerici, da cui nacque la sua voglia di ritrovarne i luoghi. Messa insieme una vera ricchezza, viaggiò in India, Cina e Giappone prima di pensare a realizzare i propri sogni e recarsi in Turchia, in Anatolia, finendo di concentrare la propria attenzione sulla collina di Hissarlik, dove tra il 1870 e il 1873 portò alla luce non solo la Troia di Priamo ma, negli anni, ben otto città costruite una sulle rovine della precedente, andando dall'età del bronzo sino a un insediamento romano del IV secolo d.C.
    La scoperta di Troia, che dava ragione alle sue intuizioni, lo spinse poi a cercare anche la città nemica, la Micene di Agamennone.
   

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