Un sognatore certo, ma con
un'ostinazione e una forza che lo porteranno a divenire il
creatore della moderna archeologia e lo scopritore dei resti di
Troia e di Micene in Anatolia, tanto che Heinrich Schliemann, di
cui il 6 gennaio ricorrono i duecento anni dalla nascita nel
1822, è sepolto nel cimitero storico di Atene in un tomba in
marmo bianco con fregi ispirati ai poemi omerici e alla sua
vita, ritratto con casco coloniale in testa e in mano una copia
dell' Iliade.
Schliemann, come pochi altri personaggi, è una delle figure
che più hanno contribuito a rendere affascinante e a far
apparire avventurosa e non solo dedita a classificazioni e studi
antichi la vita dell'archeologo, grazie anche al ritratto che ne
fece C.W. Ceram nel suo celebre libro ''Civiltà sepolte''.
Figura umanamente controversa, come studioso è oggi invece
riconosciuto per le sue innovazioni nel campo degli scavi, che,
da generici e di pura ricerca di manufatti, trasformò in
cantieri organizzati e ideò un procedimento d'indagine da fare
sul campo contestualmente allo scavo: ideò l'utilizzo
dell'analisi stratigrafica, che gli derivava dalla sua
precedente esperienza nelle miniere della California, cui
aggiunse l'aiuto di una moderna documentazione fotografica e il
ricorso a disegni e schedatura con le informazioni sui vari
ritrovamenti.
Schliemann nacque a Neubukow in Germania, figlio di un
pastore protestante che, leggendoglieli, gli trasmise la sua
passione per i poemi omerici, da cui nacque la sua voglia di
ritrovarne i luoghi. Messa insieme una vera ricchezza, viaggiò
in India, Cina e Giappone prima di pensare a realizzare i propri
sogni e recarsi in Turchia, in Anatolia, finendo di concentrare
la propria attenzione sulla collina di Hissarlik, dove tra il
1870 e il 1873 portò alla luce non solo la Troia di Priamo ma,
negli anni, ben otto città costruite una sulle rovine della
precedente, andando dall'età del bronzo sino a un insediamento
romano del IV secolo d.C.
La scoperta di Troia, che dava ragione alle sue intuizioni,
lo spinse poi a cercare anche la città nemica, la Micene di
Agamennone.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA