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Da San Giovanni al Santo Spirito, a Roma nuova vita per gli ospedali storici

Beni culturali

Da San Giovanni al Santo Spirito, a Roma nuova vita per gli ospedali storici

Franceschini, scelta innovativa che indicherà strada a molti

ROMA, 10 dicembre 2021, 13:15

Di Daniela Giammusso

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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(ANSA) - ROMA, 10 DIC - Dalla "seconda Cappella Sistina" di Santo Spirito in Sassia alla Domus dei Valeri, ritrovata al San Giovanni dell'Addolorata tra il 2004 e il 2007, con il suo corridoio del II d.C. Se fino a ieri, come è normale, ci apparivano solo come luoghi di cura, dove ci si augurava di entrare solo strettamente necessario, conquistano oggi nuova vita gli ospedali storici, custodi di infinite storie e di (a volte) insospettabili bellezze culturali e artistiche, proprio nel cuore delle città. Meraviglie che ora, almeno nel Lazio, torneranno a fruibili al pubblico grazie all'accordo firmato dal ministro della Cultura, Dario Franceschini, e dal presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti. Al centro, la valorizzazione e fruizione, appunto, dei beni culturali degli ospedali di rilevante interesse storico, artistico e monumentale presenti sul territorio. "Un patrimonio diffuso che va dall'età antica al '700-800 - racconta la Soprintendente Speciale di Roma, Daniela Porro - che spesso vive a fianco" alla normale attività delle strutture ospedaliere. L'accordo riguarda, in particolare, il complesso ospedaliero Santo Spirito in Sassia, uno dei più antichi d'Europa, fondato nel 727 da Ine, re del Wessex della dinastia sassone, cui molti secoli più tardi Papa Sisto IV della Rovere regalò una Corsia Sistina: 120 metri di lunghezza per 12 di larghezza, che ne fanno l'ambiente affrescato più grande di Roma, appena restaurato dalla Soprintendenza proprio come il Ciborio di Andrea Palladio. Ma c'è anche l'Azienda ospedaliera San Giovanni Addolorata, che nel complesso dei suoi edifici racconta un viaggio nel tempo tra la Domus dei Valeri, gli horti di Domizia Lucilla, madre dell'imperatore Marco Aurelio, fino all'Ospedale delle donne affrescati in età barocca. E ancora, il Presidio sanitario San Gallicano in capo all'I.F.O., fondato nel 1725 per volere di Papa Benedetto XIII e progettato dall'architetto Filippo Raguzzini. Grazie all'accordo si potrà procedere a migliorare la conservazione degli ospedali e delle aree connesse, anche attraverso interventi di studio, prevenzione, manutenzione, restauro e recupero e con la possibilità di sperimentare nuovi modelli di fruizione coinvolgendo anche altri soggetti pubblici e privati. Si prevede poi la possibilità di organizzare eventi culturali e il miglioramento dei percorsi di visita, la realizzazione o l'adeguamento di locali per l'esposizione museale e l'offerta di servizi aggiuntivi, oltre all'implementazione di servizi telematici e programmi formativi per gli studenti. "Oggi inauguriamo una nuova strada - commenta il ministro Franceschini - Da molto tempo nel nostro paese si parla di rigenerazione urbana, di lotta al consumo di suolo e di riqualificazione dei centri storici: discorsi cui non sempre seguono iniziative concrete. In questo caso abbiamo compiuto una scelta importante e innovativa, che indicherà la strada a molte altre regioni, comuni e strutture". "Tra le bellezze di questo nostro paese c'è anche la sanità che è spesso collocata in luoghi meravigliosi - aggiunge Zingaretti - Abbiamo ospedali che sono la storia di Roma ma anche di Viterbo, di Tivoli, di tanti comuni". Usciti dal commissariamento e con l'arrivo dei fondi del Pnrr, "oggi stiamo investendo e costruendo nuovi ospedali - aggiunge - Con il Ministero finalmente abbiamo anche un protocollo per valorizzare, riaprire e ridare ai cittadini questi luoghi meravigliosi. Abbiamo già iniziato, ad esempio, a Viterbo con l'ospedale nel centro del paese che ora diventerà un grande polmone culturale nel nord del Lazio. Ma anche con la Biblioteca Lancisiana e il Santo Spirito in Sassia. Si può fare solo in Italia, perché questo patrimonio esiste solo qui e dobbiamo esserne orgogliosi".

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