Esistono molti modi per andare alla
scoperta del mondo. Uno è certamente la fotografia. Ma quello
visto attraverso gli occhi (e l'obbiettivo) di Christian Tasso è
un mondo che racconta la bellezza della diversità e la ricchezza
delle storie di chi ne è protagonista. In occasione della
Giornata Internazionale delle persone con disabilità del 3
dicembre e dopo le tappe alle Nazioni Unite a Ginevra e poi
Milano e Venezia, approda a Roma "Nessuno escluso", personale
del fotografo Christian Tasso, che dal 4 dicembre al 16 gennaio
porta a Palazzo Merulana il frutto di cinque anni di lavoro dai
quattro angoli del mondo, dal Nepal a Cuba, dall'Oriente
all'Italia, per riscrivere il concetto di "normalità".
Un viaggio in quindici paesi e una ventina di scatti
(rigorosamente in bianco e nero, su pellicola e sviluppati
manualmente in camera oscura), nato dopo l'incontro, nel 2014,
con Nicola Barchet, presidente del cda della GIesse Risarcimento
danni ma anche papà di una bimba nata con disabilità, che è
diventato un viaggio di relazioni umane e di profondo rispetto
verso l'altro.
Prima di quell'incontro "nel mio lavoro avevo un approccio di
denuncia verso alcune realtà - racconta Tasso - Ero convinto di
essere nel giusto a evidenziare certi aspetti, ma Barchet mi ha
convinto a ribaltare il punto di vista. Il tema della disabilità
riguarda il 15% della popolazione, un miliardo di persone nel
mondo. Non tutti sono super eroi, non tutti sono vittime ma
tutti soffrono degli stereotipi della narrazione. Ho cercato
quindi un altro modo in cui le persone si potessero sentire
raccontate. E ho chiesto proprio a loro come volevano essere
fotografate", dal meccanico non vedente di Cuba al Masai
rappresentante delle persone con disabilità in Kenya. Dalla
mostra è nato anche un volume pubblicato da Contrasto.
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