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L'Afghanistan terra fragile, due videoinstallazioni

L'Afghanistan terra fragile, due videoinstallazioni

Di Luciano Del Castillo e Gilberto Maltinti a Palazzo Merulana

ROMA, 02 novembre 2021, 16:54

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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L'Afghanistan, una terra che non è solo guerra ma storia e vita quotidiana, anche se oramai fragile e da anni martoriata. La raccontano attraverso le immagini fissate nelle foto di Luciano del Castillo e Gilberto Maltinti,, le videoinstallazioni "Stanze di vita quotidiana" e "Zabardast".
    Un viaggio nei mille volti dell'Afghanistan, dagli anni '90 a oggi, da Kabul fino al Corridoio del Whakan.
    Talebani, Americani, Cinesi, Inglesi, Russi e Italiani. Da anni sono i giocatori protagonisti de Grande Gioco fatto di vita politica, economica e culturale di questa terra aspra e affascinante. Ma l'Afghanistan non è solo Kabul, Kandahar, Herat, Mazar-i Sharif e Kunduz. Oggi nelle ultime cronache rimbalza prepotentemente il nome di una striscia di terra, pietre, rocce e sabbia, sconosciuta ai più, che si inerpica in cima al mondo tra il Tagikistan a Nord, il Pakistan a sud e la Cina all'estremo Est. Il nuovo campo del Grande Gioco afghano è il Corridoio del Whakan. La videoinstallazione/mostra è composta da due videodoc. "STANZE DI VITA QUOTIDIANA" di Luciano del Castillo / DURATA 12 MINUTI Le fotografie di Luciano del Castillo raccontano la vita dei civili e dei militari impegnati nel Grande Gioco della politica e delle guerre dal 1979 a oggi.
    "ZABARDAST!" di Gilberto Maltinti / DURATA 12 MINUTI È un viaggio attraverso la lunga striscia di pietra, rocce e sabbia, sospesa a 5000 di altezza, in cima al mondo, tra Tagikistan, Pakistan e Cina. Il Corridoio del Whakan, per anni sconosciuto al resto del mondo, abitato da poche migliaia di pastori e nomadi, oggi è sul tavolo da gioco degli interessi tra Talebani e Cina.
    La videoinstallazione/mostra, con più di 160 fotografie, della durata totale di 24 minuti, è visitabile nella Videoroom di Palazzo Merulana, dal 6 novembre al 28 novembre 2021, nel contesto del Festival Roma Fotografia 2021 Freedom, a cura di Maria Cristina Valeri e Alex Mezzenga.
   

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