Oltre mille nuovi custodi in arrivo
per i musei italiani entro il 2022 e la cifra si raddoppierà
l'anno successivo permettendo di porre fine alla cronica carenza
di personale di vigilanza nei musei e nei siti statali italiani.
A dare la notizia è Massimo Osanna, direttore generale dei musei
per il Mic, intervenuto a Roma, al Museo Nazionale etrusco, alla
presentazione delle nuove sale e dei nuovi allestimenti per le
tombe principesche di Palestrina e per il lancio della Festa
Etrusca, nell'ambito delle giornate del patrimonio il 25 e 26
settembre.
"A fine anno si chiude il concorso Afab per gli addetti alla
vigilanza nei musei e nei siti archeologici e luoghi di cultura
dello Stato - ha detto Osanna - e potremo contare sull'arrivo di
1050 nuovi custodi per il 2022; altri 1050 arriveranno poi entro
il 2023, questo significa che finalmente entro il 2023 potremo
coprire tutte le necessità nei musei pubblici italiani".
Entro quest'anno, ha aggiunto il dg, "si chiude anche il
concorso per 500 posti di funzionario amministrativo e anche
questo sarà importantissimo, per il ministero significa
migliorare finalmente le capacità di spesa". Perché sembrerà
assurdo, ha spiegato il direttore, ma in questi ultimi anni con
la carenza di personale che ha afflitto il ministero della
Cultura, il problema non è stato tanto la mancanza di risorse,
quanto la possibilità di adempiere a tutti gli atti
indispensabili per spenderli. Per il dicastero, ha sottolineato
Osanna, si apre adesso la sfida delle risorse in arrivo con il
Recovery fund: "Alla direzione musei sono destinati 300 milioni
di euro per l'accessibilità, serviranno anche per assicurare
l'accessibilità cognitiva e quindi per il riallestimento dei
musei e per migliorare il modo dei nostri musei di raccontare la
storia. Altre risorse serviranno al potenziamento energetico
delle strutture, ma anche a dotare molti dei nostri musei di
nuove vetrine, più sicure e più contemporanee". Tanto c'è ancora
da fare per il 450 musei statali, fa notare Osanna impegnato in
un progetto di ammodernamento del sistema museale pubblico
italiano: "Un censimento ci ha dimostrato che il 70 per cento
degli istituti non ha ancora attivato la manutenzione
programmata e in alcuni casi nemmeno i controlli microclimatici
per le opere".
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