Dopo la mostra "Raffaello e
Baldassare Castiglione", Urbino riprende il suo percorso
dedicato al 'divin pittore'. Si apre domani "Perugino, il
maestro di Raffaello", nelle Sale del Castellare del Palazzo
Ducale, fino al 17 ottobre, tutti i giorni dalle ore 10 alle 18
(lunedì solo al mattino). Curata da Vittorio Sgarbi, organizzata
da Civita e Maggioli cultura, frutto della collaborazione tra la
Galleria Nazionale, la Regione Marche e il Comune di Urbino,
l'esposizione completa le celebrazioni per il cinquecentenario
della morte di Raffaello e anticipa quelle per il Perugino.
Pietro Vannucci detto il Perugino (1448-1523), allievo a Firenze
di Andrea del Verrocchio assieme a Leonardo, Botticelli e
Ghirlandaio, cresciuto ammirando i capolavori dei maestri
fiamminghi, con Piero della Francesca, nel 1481 fu chiamato a
dirigere la decorazione della Cappella Sistina, tenendo aperte
per due decenni le più rinomate botteghe d'arte italiane a
Perugia e Firenze, dove emerge il genio precoce del giovane
Raffaello.
Con prestiti dalle Gallerie Nazionali dell'Umbria e delle
Marche, dal Museo d'Arte di Sutri e dalla Basilica di San
Francesco di Assisi, la rassegna si apre con le opere di alcuni
artisti umbri e marchigiani, come Giovanni Boccati e Bartolomeo
Caporali, per richiamare il contesto tardogotico del secondo
Quattrocento, in cui si muove la prima formazione artistica del
Perugino. Nella seconda sala, le opere di colleghi e allievi del
Perugino, quali Giovanni Santi, padre di Raffello, Bartolomeo
della Gatta, Pinturicchio e Signorelli. Nella terza sezione le
opere dello stesso Perugino, realizzate tra il XV e il XVI
secolo, prima dell'arrivo a Firenze di Raffaello. Infine, una
sala dedicata all'eredità artistica di Perugino, una sorta di
"manierismo" peruginesco che si diffonderà oltre i confini
regionali. In totale una ventina di opere, arricchite da due
contributi video: il primo mette a confronto i due dipinti
"Sposalizio della Vergine" di Perugino e di Raffaello, mettendo
in luce il 'debito' verso Perugino e, allo stesso tempo, il
'sorpasso' di Raffaello; il secondo ripercorre la produzione
artistica della maturità del Perugino.
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