L'arte
contemporanea diventa accessibile anche alle persone non
vedenti, grazie ad un progetto della fondazione Palazzo
Albizzini Collezione Burri e Atlante Servizi Culturali. Prende
infatti il via "Beam Up. Blind Engagement in Accessible MUseum
Projects", iniziativa che si è aggiudicata un bando europeo,
studiata per aiutare i musei a passare "dalla produzione di
servizi per non vedenti alla produzione di servizi realizzati
insieme ai non vedenti".
Il progetto - spiega la Fondazione - prevede l'attivazione di
tre gruppi di lavoro misti a livello locale, in Italia, Croazia
e Irlanda, composti da professionisti museali, non vedenti ed
esperti di disabilità visiva, che lavoreranno insieme per due
anni e mezzo alla pianificazione, organizzazione e realizzazione
di un progetto espositivo accessibile. All'interno di questa
rete internazionale, il gruppo di lavoro italiano si concentrerà
proprio sull'opera di Alberto Burri, la cui ricerca materica
sarà resa fruibile e oggetto di studio e divulgazione per
permettere ai non vedenti di conoscere e avvicinarsi all'arte
contemporanea tramite uno dei maggiori maestri del 20/o e 21/o
secolo.
Al Museo Albizzini, in seguito a un percorso di formazione e
progettazione condiviso, attraverso una mostra in calendario a
marzo 2022 saranno Deborah e Nadia, due ragazze non vedenti, le
"responsabili" della divulgazione dell'arte e delle opere di
Burri. Atlante Servizi Culturali e la Fondazione Burri, con il
supporto scientifico dell'Istituto dei ciechi di Milano,
accompagneranno le ragazze nella lettura di un'opera d'arte
contemporanea basandosi sull'elaborazione di Burri, pioniere
nell'arte materica. La mostra si rivolgerà, inoltre, anche ai
consueti visitatori vedenti "con un approccio multisensoriale e
coinvolgente".
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