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Luigi Spagnol, l'artista editore dai mille talenti

Luigi Spagnol, l'artista editore dai mille talenti

A un anno dalla morte apre a Milano The Last Paintings 2018-2020

MILANO, 09 giugno 2021, 13:55

di Marzia Apice

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Luigi Spagnol, l 'artista editore dai mille talenti - RIPRODUZIONE RISERVATA

Luigi Spagnol, l 	'artista editore dai mille talenti - RIPRODUZIONE RISERVATA
Luigi Spagnol, l 'artista editore dai mille talenti - RIPRODUZIONE RISERVATA

Un pittore instancabile, curioso e sensibile, un editore geniale e dal fiuto infallibile, un appassionato musicista: è senza dubbio 'eclettico' l'aggettivo che meglio rappresenta Luigi Spagnol, protagonista indimenticabile e "dai mille talenti" dell'editoria e della cultura italiane a cui la Galleria Milano di via Turati rende omaggio a un anno dalla morte (il 14 giugno 2020) con la mostra "The Last Paintings 2018-2020". Allestita dal 10 al 19 giugno e a cura di Demetrio Paparoni, l'esposizione presenta 24 tele accomunate dalla "matrice espressionista" dipinte da Spagnol negli ultimi 2 anni della sua vita: un percorso intimo, realizzato per raccontare quanto il linguaggio pittorico (a cui si era avvicinato negli anni '70) fosse per l'artista più di una passione, ma una via maestra da percorrere per interrogare se stesso e l'uomo e da lì comprendere il mondo attorno. "In questa mostra ho selezionato quadri nei quali fosse immediatamente riconoscibile la sua mano. Volevo mettere in luce il fatto che Spagnol avesse messo a fuoco un linguaggio definito e una strategia percettiva del quadro", spiega all'ANSA il curatore Paparoni, "Era drogato di arte, amava sniffare l'odore della trementina, dell'olio fresco: questo di lui come artista mi ha colpito, accanto all'attenzione che mostrava verso l'aspetto teorico dell'arte. Nella sua carriera di pittore ha attraversato varie fasi: prima è stato affascinato dalla pittura come linguaggio, poi negli ultimi tempi ha privilegiato la dimensione fantastica a cui alla fine ne ha associata un'altra più realistica". Proprio per documentare quanto Spagnol fosse poliedrico e instancabilmente attratto da diversi ambiti artistici, la cui pratica costante affiancava l'attività principale di editore, la mostra accoglie accanto alle tele anche sei bacheche - Bestseller (a cura di Stefano Mauri), Harry Potter (a cura di Stefano Bartezzaghi), Traduzioni (curatori Leopoldo Carra e Roberto Mussapi), Scrittore (curatori Pierdomenico Baccalario e Paolo Zaninoni), Copertine/Illustrazioni (a cura di Jean Blanchaert) e Musica (curatori Fulvio Luciani e Sergio Torta) - in cui viene illustrato tutto il suo orizzonte creativo. Nei prossimi giorni, a ideale corredo della mostra, per ricordarlo uscirà "Correre davanti alla bellezza. Editoria, letteratura e altri scritti sull'arte e sulla musica", un volume edito da Longanesi che raccoglie i suoi scritti più significativi. "Luigi era una persona originale, che seguiva il suo percorso a volte tormentato a volte felice. Seguiva l'istinto, non il metodo, ed era aiutato da competenza e intelligenza: ma era un uomo schivo, e con questa mostra vogliamo far conoscere la ricchezza del suo lavoro", aggiunge Stefano Mauri, con il quale Spagnol ha fondato nel 2005 il Gruppo editoriale Mauri Spagnol (GeMS), "prestava attenzione a tutto ciò che di meglio c'è nelle arti e il titolo del libro che uscirà è relativo al fatto che lui voleva arrivare prima a capire quando qualcosa è bello per poi proporlo al pubblico. Proprio come ha fatto con i successi editoriali che hanno superato il milione di copie. Lui ci è riuscito quattro volte: con Parola di Giobbe di Giobbe Covatta nel 1991, con Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare di Luis Sepúlveda nel 1996, con Harry Potter e la Pietra Filosofale di J.K. Rowling nel 1998 e con Cotto e mangiato di Benedetta Parodi nel 2009".

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