Sabato 15 maggio, alle 18:30, viene
inaugurata la collocazione a Urbino della riproduzione della
tomba di Raffaello nella chiesa annessa all'ex Convento dei
Carmelitani Scalzi dedicata alla Santissima Annunziata, in via
dei Maceri, 4, a poche decine di metri dal monumento al pittore,
a Piazzale Roma. L'allestimento è stato curato da Vittorio
Sgarbi.
La riproduzione della tomba di Raffaello è stata realizzata
nel 2020, in occasione delle celebrazioni per i 500 anni dalla
morte del grande genio del Rinascimento, ed era parte della
grande mostra allestita a Roma nelle Scuderie del Quirinale.
Finite le celebrazioni, la riproduzione, realizzata dalla
spagnola Factum Foundation (cm770x 540), è stata donata alla
Città di Urbino. Nell'opera oggi a Roma, il sarcofago è
sormontato dalla Madonna del Sasso, scolpita dall'allievo di
Raffaello, Lorenzetto, e presenta il celebre epitaffio di Pietro
Bembo: "Qui giace Raffaello, dal quale la natura temette mentre
era vivo di esser vinta; ma ora che è morto teme di morire". A
destra una lapide ricorda Maria Bibbiena, fidanzata del pittore,
mentre a sinistra è un busto ottocentesco di Raffaello, opera di
Giuseppe Fabris (1833).
Su richiesta dei curatori della mostra delle Scuderie del
Quirinale sono state apportate due modifiche sostanziali: i due
busti ai lati della Madonna del Sasso sono stati sostituiti da
pannelli marmorei e la nicchia contenente il sarcofago è stata
ripensata nell'originale mattone. Nel XIX secolo la tomba ha
infatti subito alcune modifiche rispetto all'originale. La
rimaterializzazione di Factum ha tenuto conto di due fonti
storiche: un dipinto a olio del 1836 realizzato da Francesco
Diofebi (oggi al Thorvaldsen Museum di Copenhagen), che
rappresenta la tomba appena tre anni dopo la sua apertura, e una
litografia del XIX secolo, parte della collezione del Royal
Collection Trust.
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