La situazione dei musei nel mondo ad
un anno dall'inizio della pandemia è sempre più critica. Lo
conferma l'Unesco che ha aggiornato la sua relazione sullo stato
delle istituzioni museali pubblicata nel 2020. Con un calo del
70% delle presenze e un calo medio dei ricavi del 40-60%,
rispetto ai risultati del 2019, e oltre 155 giorni in media di
chiusura la pandemia si è abbattuta come uno tsunami sui 104
mila musei presi in esame dalla relazione Unesco. Nonostante le
misure di sostegno messe in atto (campagne di sensibilizzazione
e l'attuazione di protocolli di sicurezza rafforzati), i sussidi
pubblici sono diminuiti per quasi la metà dei musei, con tagli
che possono raggiungere il 40% dell'importo dei finanziamenti
pre-pandemia.
La situazione è inquietante secondo l'Unesco che riferisce come
le chiusure prolungate, il forte calo delle presenze e dei
ricavi stanno pesando sull'organizzazione del settore museale,
rendendo anche più difficile la conservazione o la sicurezza
degli edifici. Oltre al fatto che, secondo l'agenzia delle
Nazioni Unite, la crisi dei musei impedisce a queste istituzioni
di svolgere un ruolo essenziale nella vita economica e sociale e
nella ripresa post-COVID. Dunque l'agenzia raccomanda agli Stati
di impegnarsi nell'attuazione di un'importante politica digitale
per l'inventario delle raccolte e di prevedere misure a
sostegno dell'istruzione, della ricerca e della formazione.
L'Unesco si impegna anche a sostenere gli Stati e le istituzioni
museali in questa trasformazione fornendo un quadro di
riferimento e promuovendo la cooperazione internazionale.
''Il posto che riserviamo ai musei nelle politiche per
risollevarci dalla pandemia dice molto dei valori che portiamo
avanti come società'' dichiara il direttore generale
dell'Unesco, Audrey Azoulay. ''Nel bel mezzo della crisi, non
dobbiamo perdere di vista questo obiettivo fondamentale:
l'accesso alla cultura, la conservazione del nostro patrimonio
comune, in tutta la sua diversità. Gli Stati - aggiunge Azoulay
- hanno un ruolo vitale da svolgere nel sostenere i musei in
questi tempi difficili, attraverso un'ambiziosa politica
culturale, non solo per garantirne la sopravvivenza, ma anche
per prepararli al futuro''.
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