Dagli scavi sotto il Duomo
di Ascoli Piceno affiorano ritrovamenti che gettano nuova luce
sull'assetto dell'area prima della costruzione dell'edificio
religioso che chiude il limite orientale di piazza Arringo. Tra
i resti rinvenuti ci sono oggetti devozionali - medagliette,
crocifissi in bronzo, grani di rosario - oltre che ossa umane e
materiale lapideo, inglobato nelle strutture del cimitero, tra
cui basi di colonne, cornici modanate, pilastri scanalati e
frammenti di pavimentazioni musive. A confermarlo all'ANSA è la
Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio delle Marche,
impegnata nei lavori di sistemazione del cimitero ipogeo
rinascimentale. Un intervento finanziato dalla Fondazione Cassa
di Risparmio di Ascoli Piceno.
Lo scavo, diretto da Paola Mazzieri, ha permesso di indagare
parte del cimitero, individuando - spiegano dalla Soprintendenza
- numerose strutture e stratigrafie del tutto nuove,
riconducibili ad epoche diverse e che si sono via via
sovrapposte nel corso del tempo. Andando a ritroso nei secoli, i
primi sbancamenti per il cimitero furono operati tra la fine del
XV e l'inizio del XVI secolo per realizzare le camere per i
defunti appartenenti alle famiglie nobili e per i viandanti che
morivano lontano da casa. Gli scavi rinascimentali - viene
ricordato - intercettarono e distrussero le strutture pertinenti
a due probabili "domus" di epoca romana repubblicana di cui sono
sopravvissuti le fondazioni ed alcuni lacerti pavimentali in
"cocciopesto" e "tessellatum". Le indagini archeologiche
attualmente si sono concentrate nella parte settentrionale,
quella a ridosso del Battistero. Le "domus" - viene ancora
spiegato - sono separate da una canalizzazione che doveva
raccogliere e convogliare una vena d'acqua che scorreva da sud
verso nord. Lo scavo del riempimento del canale "ha permesso il
recupero di materiale antico che va dal V-VI secolo d. C. sino a
frammenti di ceramica e vetro di età altomedievale, periodo in
cui l'infrastruttura deve essere stata defunzionalizzata".
Le presenze di epoca medievale nell'area sono confermate
anche dal ritrovamento di una fornace che ha intaccato le
strutture della "domus" occidentale. Infine, nella galleria
occidentale subito sotto la facciata della cattedrale, laddove
si è conservata una stratigrafia più consistente, sono state
individuate due grandi fosse di forma circolare contenenti
materiale ceramico di epoca picena: la presenza di queste buche
- dicono dalla Soprintendenza - attesterebbe una fase di
frequentazione addirittura più antica dell'urbanizzazione di
epoca romana repubblicana.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA