Uno dei principali capolavori di
Francesco Podesti (1800-1895) sta per arrivare alla Pinacoteca
civica di Ancona, città natale dell'artista, uno dei maggiori
esponenti dell'Ottocento italiano, che ne custodisce già varie
opere, tra cui l'imponente Giuramento degli anconetani. Il
dipinto è stato acquisito dalla collezione Mellini, dopo un
lungo confronto tra l'Amministrazione comunale e una ampia
comunità culturale cittadina, che comprende l'ex direttore della
Pinacoteca, Michele Polverari, l'architetto Massimo Di Matteo,
progettista dell'allestimento del Museo per la riapertura del
2016 e grande esperto della storia e della cultura di Ancona,
associazioni del territorio, come Centocittà, Lions, Rotary e
molte altre. "Non è stato facile - racconta l'assessore alla
Cultura Paolo Marasca -. Per questo dipinto l'interesse di un
importante Museo statale ci ha lasciato sino all'ultimo con il
fiato sospeso, ma siamo arrivati a buon fine". L'opera sarà
visionato dallo storico dell'arte Stefano Zuffi a Verona, sede
attuale della collezione Mellini, prima di portare a termine gli
atti necessari. L'acquisizione rientra nella riorganizzazione
della Pinacoteca con un nuovo percorso di visita. "Dipinto nel
1825, il doppio ritratto dei marchesi Busca è senza dubbio primo
capolavoro di Podesti - spiega il prof. Zuffi -. Per
venticinquenne artista (il cui autoritratto fa capolino sullo
sfondo del dipinto) fu l'occasione per affermarsi come uno dei
più importanti pittori sulla scena italiana del primo Ottocento,
poco dopo la morte di Antonio Canova e in parallelo con il
consolidarsi della fama di Francesco Hayez. Occasione
brillantemente sfruttata, anche grazie alla evidente empatia
provata da Podesti per i due personaggi: all'incirca suoi
coetanei, i giovani marchesi Busca sono i rappresentanti di una
società erede dell'illuminismo milanese, con una forte apertura
internazionale, grandi curiosità intellettuali (il maggiore dei
due diventerà un famoso egittologo), e pronta a guidare quel
Risorgimento nazionale a cui lo stesso Podesti ha dato un forte
contributo con le opere maggiori, fino al Giuramento degli
Anconitani".
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