"Villa Medici deve uscire un po'
dalla sua zona di comfort, e varare una sinergia di
collaborazioni": lo dice, in un'intervista a Le Monde, il nuovo
direttore dell'Istituto di cultura francese a Roma, Sam
Stourdzé, nominato a marzo e in carica effettivamente dal 1
settembre.
"A Villa Medici - dice Stourdzé, 47 anni, ex direttore dei
Rencontres de la Photographie di Arles - siamo veramente al top
della ricerca in storia dell'arte, ma non abbiamo un centro di
ricerca in architettura, in design, in fotografia, in restauro,
in gastronomia... nei campi in cui non abbiamo nel nostro
interno le competenze, dobbiamo mettere in piedi partnership con
altri che le hanno. Villa Medici".
Il nuovo responsabile della prestigiosa istituzione parla
nell'intervista di quello che pensa di cambiare: "Fra le cose
meno riuscite c'è la commercializzazione degli spazi - sostiene
-: le istituzioni culturali sono state spinte molto, in questi
ultimi anni, ad andare verso il settore commerciale, non
procedendo sempre con la giusta riflessione per condurre in
porto questa transizione. Villa Medici non è sfuggita a questa
regola, con la trasformazione della sua 'Caféteria' in
ristorante, e diventando anche un albergo. Un'istituzione deve
essere in grado di raccogliere fondi privati, talvolta lavorare
con il settore commerciale, ma al tempo stesso deve rimanere
padrona della situazione e l'insieme dei 'satelliti' che crea
devono essere al servizio di un progetto globale".
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