Sono arrivate al Museo
Accorsi-Ometto, che ha riaperto il 18 giugno, le prime otto
sculture - in tutto sono undici - della mostra 'Novecento in
cortile', curata da Bruto Pomodoro. E' la prima grande mostra di
sculture dopo il lockdown. Le opere provengono da Torino e da
Pietrasanta (Lucca): sono state trasportate con un grande tir
con rimorchio fino in piazza Vittorio Veneto, da dove un
camioncino più piccolo le ha trasferite nello splendido cortile
del Museo, nel cuore di Torino. La prima ad arrivare è stata la
terracotta Cavalcata interrotta di Paolo Borghi. Tra le sculture
di più grandi dimensioni, il bronzo Icaro alato di Igor MItoraj,
alto 3,60 metri.
La mostra, che sarà aperta dall'8 luglio fino all'11 ottobre,
rende omaggio a sei grandi artisti del Novecento, Arman, Paolo
Borghi, Gio' Pomodoro, Riccardo Cordero, Igor Mitoraj e Ivan
Theimer, fra i maggiori interpreti internazionali della scultura
del dopoguerra. Sono opere plastiche - bronzi, acciai e
terracotte - che simboleggiano la volontà di ripartire, dopo la
comparsa del virus che ci ha colpiti. Si possono ammirare, oltre
all'opera di Borghi, il monumentale Mercurio di Arman, fra i
massimi esponenti del nouveau réalisme, i bronzi patinati
Tensione verticale e Sole deposto di Gio' Pomodoro,, il maestoso
acciaio satinato Asteroide di Riccardo Cordero , i due grandi
bronzi di Igor Mitoraj, Icaro alato e Luci di Nara pietrificata
e, infine, di Ivan Theimer, Tobiolo, Tartaruga con montagna,
Medusa e Arione con delfino. Le opere saranno nascoste da teli e
quindi non saranno visibili a chi entra al Museo o va in
biglietteria. In mostra sono ammesse massimo 23 persone, ogni
mezz'ora, per consentire il rispetto delle distanze di
sicurezza.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA