Una mostra collettiva su forme e
spazi del lavoro nel tempo della Quarta rivoluzione industriale:
è Jobs, in programma dal 17 novembre (inaugura il 16) al 22
dicembre all'Ospitale di Rubiera (Reggio Emilia). Promosso da
Linea di Confine per la fotografia contemporanea, il progetto di
ricerca si propone di contribuire a una maggiore conoscenza
delle forme e degli spazi assunti dal lavoro negli ultimi
decenni e prevede una giornata di studio aperta al pubblico, il
16 novembre e un concorso fotografico under 35. Con la Quarta
rivoluzione industriale, caratterizzata da un forte impulso
all'automazione, il lavoro sembra diventato invisibile nei
flussi governati dagli algoritmi, ma in realtà ha assunto nuove
forme in rapporto alla tecnologia e al territorio, diventato
quest'ultimo una vera e propria fabbrica a cielo aperto.La
mostra presenta opere prodotte su questo tema da autori e
collettivi. Tra loro, Michele Borzoni di Terra Project, con la
serie 'Workforce', dove la forza lavoro è analizzata in vari
contesti lavorativi, dall'Icommerce ai call center, all'impegno
di mano d'opera a basso prezzo nei lavori agricoli stagionali
(2017); Allegra Martin con la serie 'I luoghi e i lavori 4.0'
(2017), progetto a cura della Fondazione Giangiacomo
Feltrinelli, realizzato in collaborazione con la Fondazione Mast
di Bologna; Andrea Paco Mariani, del collettivo SMK
VideoFactory, con il video 'The Harvest' (2017) realizzato nelle
campagne dell'Agro Pontino, dove viene impiegata in lavori
agricoli mano d'opera indiana a basso costo; William Guerrieri
con la serie 'Bodies of Work' (2018), un'indagine sul lavoro e
il corpo, in rapporto alla tecnologia, alla Saipem di Marghera e
nelle aree circostanti Fincantieri, realizzata per il Comune di
Venezia; Andrea Simi, con la serie 'Poimec', realizzata su una
piccola azienda situata nel Tecnopolo di Moncalieri, in
Piemonte, che opera sui mercati internazionali (2019). Esposte
anche fotografie provenienti dalla collezione di Linea di
Confine.
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