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Il Pigneto di Pasolini e Rossellini oggi, un documentario lo racconta

Il Pigneto di Pasolini e Rossellini oggi, un documentario lo racconta

Dal regista Jo Amodio un affresco contemporaneo di chi lavora e vive di arte del quartiere romano che ha fatto la storia del cinema italiano

14 aprile 2019, 19:15

Martino Iannone

ANSACheck

Via del Pigneto, a Roma - RIPRODUZIONE RISERVATA

Via del Pigneto, a Roma - RIPRODUZIONE RISERVATA
Via del Pigneto, a Roma - RIPRODUZIONE RISERVATA

C'è un quartiere nel quadrante Est di Roma, il Pigneto, dove l'arte, in tutte le sue sfaccettature, classiche, contemporanee e innovative, trova terreno fertile. Molti degli artisti che vivono e lavorano al Pigneto, quartiere, noto per la sua movida notturna e soprattutto per essere stato scelto come location di film monumento del cinema Italiano, come Accattone di Pasolini o Roma città aperta di Rossellini , per citarne alcuni, sono i protagonisti di "Parlare d'arte. Al Pigneto" del regista Jo Amodio, per un progetto "nato - come spiega la nota che ha presentato l'evento - dalla volontà di evidenziare l’attuale stato della produzione d'arte e di creare una testimonianza storica dell’importante lavoro svolto dagli artisti che vivono o lavorano al Pigneto. Altro aspetto del documentario è quello di raccontare di artisti che lottano in modo pacifico aspirando a un mondo migliore".

“Parlare d’arte. Al Pigneto” – afferma nella nota Amodio – “vuol essere un viaggio attraverso le opere e i racconti di alcuni artisti del quartiere romano di cui si presenta il vero volto, fatto di arte, cultura e senso civico. Credo che l'arte sappia intercettare il bisogno di dialogo e integrazione in ogni latitudine del mondo, poiché si esprime con un linguaggio universale” – spiega Amodio. “Tanto che il progetto “Parlare d’arte”, a cui ho dato inizio in Mozambico, continua oggi al Pigneto di Roma e proseguirà in futuro per raccontare le periferie degradate del mondo che, attraverso l'arte, possono sperare in una rinascita e riqualificazione dei tessuti sociali. Allo stesso tempo ritengo che nel nostro Paese e nella nostra epoca sia sempre più difficile produrre arte”, precisa il regista. 

Autore delle musiche originali è Andrea Alberti che, grazie alle sue melodie jazz di animo mediterraneo, accompagna le immagini del documentario con la poesia che spesso manca alla realtà.

Gli altri artisti protagonisti del documentario sono: Andrea Alberti, pianista e compositore, direttore dell’Orchestra Mediterranea; Carola Susani, scrittrice; Pino Borselli, regista di cinema e di teatro; Laura Scarpa, fumettista e illustratrice; Enrico Astolfi, scrittore e autore di “Casilina. Ultima fermata”; Gina Merulla, regista, attrice e direttrice artistica del “Teatro Hamlet” di Roma; Gerardo Casiello, compositore e cantante; Igiaba Scego, scrittrice; Sukran Moral, artista performer; Mokodu Fall, pittore senegalese; Rino Bianchi, fotografo photonovelist; Michela Lambriola, pittrice; Francesco Impellizzeri, artista performer; Pasquale Restuccia, pittore; Riccardo Mannelli, artista (pittore e vignettista); Antonella Aversa, pittrice e scultrice; Marco G. Ferrari, videoartista. 

In occasione della presentazione del documentario a Roma, al Nuovo Cinema Aquila, è stata allestita una mostra alla quale hanno esposto opere anche Lorenzo Budello, Antonio Tamilia  e Michele Abramo.

(martino.iannone@ansa.it) 

Si ringrazia per la gentile concessione delle foto Domenico Maddaloni

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