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Uffizi, pronto il sistema 'ammazzacode'

Algoritmo dà tempi certi ingresso e promette azzeramento file

Un algoritmo 'magico' per azzerare le code agli Uffizi di Firenze. Dopo due anni di lavoro e ricerca, condotta dalla galleria insieme all'università dell'Aquila, è pronto un sistema, che, grazie a una accurata previsione dei flussi di ingresso e permanenza dei visitatori tra le quali quelle meteorologiche, promette di eliminare lo storico (e cronico) problema del museo. Le lunghe file di turisti in attesa sotto il loggiato nel cuore di Firenze sono da tempo famose quasi quanto i dipinti custoditi nello scrigno rinascimentale progettato dall'architetto Vasari e possono raggiungere e superare, nei momenti di massima affluenza, le quattro ore.

Con il nuovo metodo, che il direttore Eike Schmidt spera di far entrare in funzionamento ordinario e quotidiano nel corso dell'anno prossimo, tutto questo, come per incanto, potrebbe sparire: grazie all'algoritmo, e a speciali chioschi interattivi, che al momento dell'arrivo del visitatore, gli assegnano l'orario 'giusto' di visita nella giornata, quello cioè in cui, ripresentandosi all'ingresso, non dovrà attendere per entrare. Dunque, con il sistema a regime, sarà possibile dare inizio al tour negli Uffizi all'orario programmato senza problemi, spendendo il tempo d'attesa in altri musei o passeggiando per la città. A prevedere l'orario corretto per non trovare imbottigliamenti sotto i loggiati è il cuore del sistema 'ammazzacode', un algoritmo raffinato in un biennio di raccolta dati, che considerano un ampio spettro di variabili in base a svariate tipologie di informazioni: dai dati storici dei flussi nel museo ai tempi medi di permanenza in galleria, ai parametri più svariati, inclusi quelli meteorologici, raccolti con una apposita centralina collocata proprio agli Uffizi. Proprio ieri, nella solitamente affollatissima ultima domenica di ingresso gratuito dell'alta stagione (che nei musei dura fino alla fine di ottobre) il nuovo metodo è stato testato in via generale, e "ha funzionato", ha annunciato, dati alla mano, il direttore Eike Schmidt: 7.561 visitatori si sono presentati in galleria, tutti sono entrati senza rimanere in fila.

"Sono contento che i turisti e gli amanti dell'arte per la prima volta dopo tanto tempo siano potuti entrare in Galleria senza essere esausti, da ore di coda", ha aggiunto. Certo è che, una volta messo a regime, il sistema 'ammazzacode' potrebbe risolvere anche altri problemi cronici del museo oltre a quello dei tempi d'attesa per le visite. "Non solo non ci saranno più 'serpentoni' di turisti frustrati - ha sottolineato ancora il direttore - ma sparirà anche il traffico di biglietti abusivi e la piaga del bagarinaggio e dei borseggiatori. Senza contare un altro aspetto da non sottovalutare, quello della sicurezza. Le code sono un bersaglio facile, e in questo periodo di allerta antiterrorismo eliminarle è un vantaggio per tutti".

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