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A Roma risplende il Vico Iugario

A Roma risplende il Vico Iugario

Per i visitatori una app per orientarsi con un click

ROMA, 30 settembre 2014, 16:56

Marzia Apice

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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(ANSA) - ROMA, 30 SET - Nuove tracce della secolare vita dell'antica Roma arrivano dal Foro romano: da domani sarà aperto al pubblico il percorso, davanti alla Basilica Giulia, del Vico Iugario che un tempo collegava la via Sacra al Tevere. Quarta tappa del programma di celebrazioni per i 2000 anni dalla morte di Augusto proposto dalla Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma, il percorso rivela angoli particolarmente suggestivi, finalmente resi fruibili ai visitatori dell'area monumentale del Foro: ''Concludiamo con un pezzetto di paradiso le attività del bimillenario augusteo'', ha dichiarato questa mattina Mariarosaria Barbera, Soprintendente per i Beni Archeologici di Roma, durante la presentazione alla stampa, spiegando che ''questa area tra il Tempio di Saturno e la Basilica Giulia era significativa per l'ideologia di Roma e di cruciale importanza perché qui si svolgevano attività commerciali, civili e di governo''. Proprio grazie ai 4 anni di lavori che, tra indagini e restauro, sono costati 1 milione e 350 mila euro (una cifra non particolarmente alta, se paragonata al valore del risultato), non solo è stato raggiunto l'obiettivo di restituire unitarietà topografica tra Foro e Campidoglio, ma si è riusciti a comprendere la spazialità originaria di questi ambienti. ''Abbiamo ottenuto questo risultato grazie al lavoro dell'equipe della Soprintendenza, delle imprese private e dei collaboratori esterni'', ha precisato Barbera, ''ora però bisogna garantire una manutenzione minima dell'area''. La stratigrafia, su una profondità di 9 metri, messa in luce dagli scavi ha permesso di capire cosa accadeva ai tempi di Augusto lanciando al contempo lo sguardo oltre, lungo i secoli, perché l'antico asse viario è rimasto in uso fino all'età moderna. Dalla grandiosa struttura su 2 piani della Basilica Giulia alle ''tabernae'' (probabilmente utilizzate come uffici o sedi di corporazioni, come quelle dei cambiavalute) che ad essa erano collegate, dal tracciato rimasto inalterato nel tempo del Vico Iugario all'edificio altomedievale a pianta quadrangolare costruito agli inizi del X secolo, fino alle superfici colorate (realizzate in tufo, travertino e marmo) oggi restaurate, tutta l'area rappresenta una straordinaria testimonianza di un passato la cui eco arriva ai giorni nostri. Oltre all'ausilio di essenziali e chiari pannelli esplicativi che si snodano lungo il percorso, un ulteriore strumento a disposizione dei visitatori, nativi digitali e non, è la ForumApp, che la Soprintendenza insieme con Electa ha realizzato per permettere anche ai meno esperti (e ai diversamente abili con percorsi dedicati) di orientarsi con un click nell'area archeologica: ''La maestà e la sacralità di questi luoghi devono poter dialogare con la modernità'', ha ribadito Barbera, ''il Foro romano è un pezzo della città da vivere e non una zona da recintare per addetti ai lavori''

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