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Stampa in piedi e 13 minuti di applausi per Moretti a Cannes

Stampa in piedi e 13 minuti di applausi per Moretti a Cannes

'Il sol dell'avvenire' convince anche i critici francesi. Gli anglosassoni un po' meno

CANNES, 25 maggio 2023, 18:01

Redazione ANSA

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La conferenza stampa © ANSA/EPA

La conferenza stampa © ANSA/EPA
La conferenza stampa © ANSA/EPA

   Per Nanni Moretti 13 minuti di applausi in sala alla premiere del  "Sol dell'avvenire" in concorso e questa mattina standing ovation della stampa all'incontro ufficiale per il film in gara per la Palma d'oro. Una calorosa accoglienza per la prova internazionale del film, già in sala in Italia. Con il regista c'erano tra gli altri Margherita Buy, Barbora Bobulova, i produttori Domenico Procacci per Fandango e Paolo Del Brocco per Rai Cinema.

Cannes, red carpet con balletto per Moretti e il suo cast

   E il giorno dopo del "Sol dell'Avvenire" a Cannes comincia con la benedizione di un quotidiano popolare e molto letto come Le Figaro, che assegna a Nanni Moretti cinque Palmette, segno di un rapporto d'amore cominciato già molto tempo fa e coronato con la Palma d'oro al tempo della "Stanza del Figlio".  In genere le recensioni francesi al nuovo lavoro di Nanni Moretti sono più che positive e centrano un elemento cardine del suo meta-film: il tema di una malinconia ancora aperta all'utopia che viene ben analizzata su Libération e - con qualche riserva - confermata da Le Monde.

   Del resto l'interminabile applauso del pubblico di ieri sera (13 minuti circa, con un consenso caloroso che veniva soprattutto dal loggione dove ci sono gli spettatori più... veri), era una buona indicazione. Oggi si trova una bella conferma con le valutazioni di Screen Int'l che appare in sintonia soprattutto con la speranza solidale che il film fa trapelare nel suo complessivo disincanto rispetto al mondo e alla politica.

    Proprio questo nodo - lo sguardo sugli errori della sinistra - spiega invece perché i giornali anglosassoni sia in genere più freddi, fino alla sola stroncatura che viene dal critico del Guardian, che pure si giura innamorato dell'insieme del lavoro del cineasta italiano. Indiewire nota invece i passaggi più azzeccati del film, ma sembra sfuggirgli completamente la riflessione sul momento topico in cui la sinistra italiana sbagliò le sue scelte al tempo dell'invasione sovietica dell'Ungheria.

   Certo non è facile per un americano entrare in un dibattito tutto italiano, eppure anche The Hollywood Reporter sottolinea i passaggi perfino ilari del Sol dell'Avvenire e Moretti sarà contento che, pur con qualche riserva per un cinema che amano e capiscono soprattutto gli italiani e i cinefili, la Bibbia del Cinema, Variety, colga come l'umorismo amaro del personaggio di Giovanni abbia sincere punte di riflessione su se stesso e sul mondo in cui è oggi costretto a muoversi.

    Nel complesso un'accoglienza mista cui fa da contrappeso il buon andamento del mercato (soprattutto europeo). Quanto alla giuria, il primo a conoscerne le dinamiche è lo stesso Moretti (due volte giurato a Cannes) e sa bene che varranno altri elementi al momento delle decisioni finali.

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