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In bus le star di Asteroid City nel giorno di Bellocchio

In bus le star di Asteroid City nel giorno di Bellocchio

Rapito primo italiano in gara, fa scandalo The Idol

CANNES, 24 maggio 2023, 16:52

dell'inviata Alessandra Magliaro

ANSACheck

La premiere di Asteroid City © ANSA/EPA

La premiere di Asteroid City © ANSA/EPA
La premiere di Asteroid City © ANSA/EPA

   Un bus carico di star da cui sono scesi tra gli altri Tom Hanks con la inseparabile moglie Rita Wilson, Scarlett Johansson sirena in rosa, Adrian Brody,  Matt Dillon, Steve Carrell, per la premiere di Asteroid City in concorso nel settimo giorno del festival di Cannes. E poi il più divertito di tutti, il regista Wes Anderson, con famiglia al seguito. Quando Tom Hanks ha tirato fuori il telefonino per scattare selfie sulle scale e immortalare la folla di fan e fotografi, nessuno ha osato contraddirlo nonostante il divieto di usare lo smartphone sia rigidissimo, persino stampato sul biglietto d'invito. Il tappeto rosso hollywoodiano, con sottofondo delle musiche country anni '50 della colonna sonora, è stato un eccezionale colpo d'occhio nel giorno in cui passa anche il primo dei tre italiani in concorso per la Palma d'oro, Rapito di Marco Bellocchio. E Sam Levinson, il creatore del fenomeno tv Euphoria, ha presentato con i protagonisti Lily Rose Depp e il musicista canadese The Weeknd, la nuova serie The Idol, che si è fatta notare per le scene particolarmente hot.

    Rapito, il film di Bellocchio, 83 anni e una longevità creativa che fa notizia visto che un anno fa era qui a presentare Esterno notte, uscirà il 25 maggio con 01 e vale tutto il biglietto a prescindere se sarà nel palmares di Cannes.

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    "Qui al festival non avevo mai ricevuto premi tranne la Palma d'oro d'onore, se non mi danno niente anche questa volta non cambia molto, e se invece capita lo accetterò, mi interessa invece che vada bene in sala" ha detto il regista. In Rapito c'è la storia di un bambino ebreo che nella Bologna del 1858 viene strappato alla famiglia quando si viene a sapere che sarebbe stato battezzato di nascosto. Edgardo Mortara portato via a Roma dove cresce nella fede cattolica educato sotto la stretta sorveglianza di papa Pio IX, l'ultimo papa re di Roma. Viene talmente indottrinato da diventare un predicatore cattolico per tutta la sua vita rompendo ogni legame con la famiglia di origine. Un altro rapimento dopo quello di Aldo Moro, scandagliato a fondo da Bellocchio in Buongiorno Notte ed Esterno Notte. "I due rapimenti pur ovviamente su piani diversi - ha risposto all'ANSA - sono accumunati dalla cecità ideologica dei dogmi, quell'intransigenza che non ammette compromessi e deroghe. Sono atteggiamenti violenti che portano solo tragedie alla società". L'interesse di Bellocchio è anche altro: "io questa rigidità, questa ortodossia cieca la conosco bene, è qualcosa con cui sono stato educato e che ha condizionato la mia vita". Vorrebbe mostrare il film a Papa Francesco: "Ho scritto una lettera, spero abbia voglia di vedere il film". Tratto liberamente da Il caso Mortara di Daniele Scalise (Mondadori), sceneggiato dallo stesso Bellocchio con Susanna Nicchiarelli, il film è interpretato da Barbara Ronchi e Fausto Russo Alesi (i genitori di Edgardo Mortara), Paolo Pierobon (il papa), Fabrizio Gifuni, il piccolo Enea Sala è Edgardo bambino, Leonardo Maltese Edgardo ragazzo.

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    L'altro film del concorso è Asteroid City, un Wes Anderson in purezza, con intreccio, sfondo, messa in scena di plastica bellezza. L'avventura surreale questa volta è ambientata nel 1955 in una città immaginaria in mezzo al deserto, in una convention degli Stargazers, cadetti spaziali che celebrano l'Asteroid Day, quando il meteorite delle Arid Plains ha avuto un impatto sulla Terra. Sono genietti che insieme ai loro genitori per due giorni si dedicano allo spazio, peccato che a stravolgere i piani appaia un alieno. La città viene così isolata, gli ospiti messi in quarantena, con un evidente rimando all'epoca della pandemia.


    Tutt'altro clima quello di The Idol, l'attesa serie Hbo (in tv su Sky e Now dal 5 giugno). "Viviamo in un mondo ipersessualizzato, specie in America. L'influenza della pornografia sui giovani è veramente forte" ha detto il regista Sam Levinson. Al centro c'è la storia di Jocelyn (Lily Rose Depp), pop star trasgressiva e sexy, una classica cattiva ragazza, che prepara il suo ritorno sulle scene dopo la dolorosa morte della madre. Si impegna fino a farsi sanguinare i piedi nei tacchi altissimi ma la sua fragilità è palpabile. Intorno a lei produttori, publicist, manager apparentemente amici ma in realtà senza cuore. Proprio mentre sta realizzando il video della sua nuova canzone (con ammiccamenti degni di un video porno), una sua foto di lei con lo sperma sul viso, un caso di revenge porn, fa complicare le cose. Tedros, che ha un nightclub a Hollywood ma che in realtà è un manipolatore, interpretato dal musicista Abel "The Weeknd" Tesfaye, le chiede pratiche come l'asfissia erotica e masturbazioni particolari e la plagia. "Mi sono ispirato a Dracula" ha detto l'artista. Difficile non pensare a storie di pop star come Britney Spears. "La nudità fisica rispecchia quella emotiva", ha sottolineato la protagonista Lily Rose Depp. 

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