Vale ancora la pena di scrivere e produrre canzoni quando si ha alle spalle la solida certezza di 60 anni di carriera con hit intramontabili come Io vagabondo, Dio è morto, Ho difeso il mio amore? Non ha dubbi Beppe Carletti, fondatore, tastierista e anima dei Nomadi, che risponde: "Sì, noi ci crediamo ancora". Forte della coerenza, la band più longeva d'Italia pubblica un nuovo album di inediti, Cartoline da qui, che porta lo stesso titolo del primo singolo, un regalo inaspettato di Luciano Ligabue. "Questo pezzo - racconta all'ANSA Carletti - è nato spontaneamente dopo che Luciano ha visitato la mostra di Augusto Daolio Uno sguardo libero. Ne è rimasto impressionato e, al ritorno a casa, ha scritto questa canzone. Un grande regalo", aggiunge Beppe che, da ragazzo, insieme ad Augusto, realizzò il sogno di iniziare l'emozionante avventura dei Nomadi, una band circondata da un popolo di fan che tuttora ne condivide non solo i gusti musicali ma anche i valori e la filosofia di vita. La prima collaborazione discografica dei Nomadi con il conterraneo Ligabue, nel segno dell'Emilia, è solo una delle chicche di una sorprendente tracklist nella quale spiccano anche le firme di Francesco Guccini e Giorgio Faletti, oltre alla voce di Antonella Lo Coco (duetto nel brano 'Un'altra rosa'). Guccini, indissolubilmente legato a doppio filo ai Nomadi dai tempi di Dio è morto, è autore della prima e dell'ultima traccia dell'album, intitolate rispettivamente Noi in musica e Musica in noi. Le sue parole, un manifesto di chi erano, chi sono e chi vogliono continuare ad essere i Nomadi, sono affidate alla voce recitante di un altro amico, Neri Marcorè. L'incontro con Giorgio Faletti è suggellato da un testo inedito. "Le parole della canzone I ragazzi del ponte - spiega Carletti - sono sue. Ci chiese di metterci la musica, pochi anni prima di morire. Abbiamo pensato di pubblicarlo in questo importante anniversario. Abbiamo contattato la moglie, che non sapeva dell'esistenza di questo testo, ed è stata molto gentile.Faletti scrittore ha lasciato un segno importante anche nella musica con la sua Signor tenente". Un'altra canzone del disco si intitola Il caporale e riflette l'anima più impegnata dei Nomadi, alle prese qui con una piaga irrisolta, quella dei nuovi schiavi sfruttati nelle campagne italiane. "L'impegno ci accompagna sin dalle origini. Penso a canzoni come Il Pilota di Hiroshima", pezzo pacifista scritto con Augusto Daolio, ricorda Carletti. L'obiettivo è fare "musica che resta".
In un mondo dominato dallo streaming, dal digitale e dalle canzoni immateriali, Cartoline da qui, 38/mo album in studio dei Nomadi, sarà lanciato solo in formato cd e vinile. "La ruota gira. E' il momento di continuare a crederci e fare ancora musica come si faceva una volta. Ne siamo convinti", conclude Carletti.
Il 2023 è un anno pieno di concerti, con tappe in tutta Italia oltre alle quali, per festeggiare i 60 anni, sono in programma due eventi dedicati al compleanno: il 3 giugno a Novellara, con tutti i cantanti e musicisti che hanno fatto parte della storia della band dal '63 e che avranno piacere di esserci, e il 10 giugno a Riccione.
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