"Gravissimo chiudere il museo nel ponte di Ognissanti". Nel giorno della nomina dei sottosegretari diventa un caso il lunedì negato ai visitatori dalle Gallerie degli Uffizi, con il ministro della Cultura Sangiuliano che prende carta e penna e chiede chiarimenti al direttore Eike Schmidt: "E' un danno per gli introiti e per l'immagine di tutto il sistema museale italiano", tuona severo il ministro. Mentre da palazzo Chigi, dove sta giurando, anche il neo sottosegretario Sgarbi affonda e rilancia: "Chiudere è ridicolo, i musei devono rimanere aperti tutti i giorni fino alle 21". Da Firenze la replica del direttore tedesco ha il suono di un appello: "Il personale non basta, chiedo rinforzi", scrive Schmidt. Che non si scusa e spiega anzi di essere d'accordo con il ministro sulla gravità della chiusura così come sul danno di immagine.
Quello della mancanza di personale, torna a denunciare il battagliero direttore - che già in estate aveva affrontato il tema in una lunga intervista all'ANSA - "è un problema endemico che riguarda tutto il sistema museale italiano". Un dramma "ormai irrisolvibile", sostiene, per il quale serve "un intervento netto e deciso dalla parte centrale", un segno che inverta "una rotta consolidata da anni". E' un fatto che a Firenze lunedì anche la Galleria dell'Accademia era chiusa, così come altri grandi musei italiani. Per gli Uffizi comunque, ribadisce Schmidt, non c'erano altre possibilità. Anche perché le aperture straordinarie si devono fare con personale volontario, "che accetta di lavorare di più a fronte della possibilità di guadagnare di più", sottolinea il direttore. E qui arriva un altro problema, una norma, approvata due anni fa, che "limita il guadagno in più al 15% del trattamento tabellare annuo lordo di ciascun dipendente". Uno dei motivi, insomma, che ha fatto giocoforza diminuire anche il numero dei volontari disponibili. Non solo, spiega di aver chiesto al ministero, negli ultimi anni, "di aumentare il servizio (pagato con fondi del museo) dell'azienda in-house Ales, o di bandire alcuni parti del servizio di vigilanza a una ditta esterna": le risposte però sarebbero state sempre negative. Mentre l'ipotesi di spostare il giorno di chiusura, per una macchina complessa come sono gli Uffizi è purtroppo "impraticabile".
Da Firenze interviene il sindaco pd Dario Nardella: "Ho sentito il ministro e ne condivido il disappunto, lo incontrerò a novembre e faremo il punto", annuncia, sottolineando poi che chiederà a Sangiuliano "un impegno particolare sul personale dei musei statali". Il ministero non controreplica. I concorsi, avviati già prima del Covid, intanto dovrebbero essere, almeno in parte, in dirittura d'arrivo: entro dicembre, ricordava qualche mese fa il direttore generale Massimo Osanna, sono previste 400 assunzioni, altre 1053 nel 2023. Non è detto che bastino.
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