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'Finestre' a 90 giorni, accordo bipartisan salva-sale

'Finestre' a 90 giorni, accordo bipartisan salva-sale

Senato approva mozione all'unanimità. Il settore, 'ora le norme'

ROMA, 23 luglio 2022, 10:08

di Alessandra Magliaro

ANSACheck

Cinema: c '� decreto finestra 90 giorni sala -streaming - RIPRODUZIONE RISERVATA

Cinema: c '� decreto finestra 90 giorni sala -streaming - RIPRODUZIONE RISERVATA
Cinema: c '� decreto finestra 90 giorni sala -streaming - RIPRODUZIONE RISERVATA

Da Fratelli d'Italia al Pd: le forze politiche in Senato hanno trovato consenso unanime oggi sulle misure per aiutare le sale cinematografiche ad uscire dalla crisi. Tutti d'accordo nel fissare in un minimo di 90 giorni la finestra tra l'uscita di un film in una sala cinematografica e il successivo sfruttamento nelle piattaforme di streaming e inoltre con l'equiparazione tra film italiani e stranieri a prescindere se abbiano avuto finanziamenti statali, con eccezioni per opere difficili o non destinate ad un pubblico vasto. Una mediazione, quella sulle windows, fondamentale "punto di caduta" per procedere e superare l'impasse.
    Ed è così, riformulata sui 90 giorni, che è stata approvata dall'aula del Senato all'unanimità la mozione a prima firma del senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri a tutela delle sale cinematografiche. Mozione che è una raccomandazione di indirizzo che poi potrà diventare atto legislativo o decreto. Il ministro della Cultura Dario Franceschini, soddisfatto che ci sia stata questa convergenza, dice: "È importante che l'aula del Senato abbia dato un impulso forte e determinato all'azione del governo sul tema della crisi delle sale cinematografiche: i cinema sono importanti presìdi culturali che è giusto tutelare. È inoltre significativo che ci sia stata una sostanziale condivisione nelle diverse mozioni sul fatto che vada migliorata la regolamentazione delle finestre temporali, e che ci sia un'indicazione molto chiara, di cui il governo terrà conto, di equiparazione tra film italiani e di film stranieri per non avere disparità di trattamento".
    Franceschini in aula parla di trattare con le parti, ma dall'esercizio in crisi, per voce del presidente degli esercenti Anec Mario Lorini, c'è l'auspicio che invece si proceda in tempi rapidi con le norme. "Una seduta, quella di oggi al Senato, che rappresenta un passaggio storico - sottolinea all'ANSA Lorini - vista la partecipazione e la vicinanza di tutti i parlamentari intervenuti verso l'esercizio cinematografico in un momento così difficile. Auspichiamo a questo punto - chiede - che il ministro provveda in tempi rapidi alla emanazione della norma chiesta oggi a gran voce dai banchi del Senato". Giampaolo Letta, ad di Medusa che con l'ad di Rai Cinema Paolo Del Brocco aveva lanciato mesi fa il grido di aiuto salva-sale raccolto da Gasparri, sottolinea "l'incredibile convergenza politica, segno di una sensibilità generale sul tema della crisi dell'esercizio che il settore vive sulla propria pelle da ben prima. Importante la definizione della finestra, ma anche le altre misure a sostegno. C'è bisogno di provvedimenti urgenti perché a settembre non si ricominci con le incognite". Soddisfatto il primo firmatario Gasparri per le adesioni trasversali bipartisan: "E' una vittoria della cultura, della socialità, del cinema in sala che rappresenta una sana abitudine degli italiani, un luogo di incontro, di socialità, un simbolo delle nostre città che va tutelato, come ci ha ricordato qualche settimana fa lo stesso Presidente Mattarella". Questo il passo 'storico' di oggi. Finora i colossi mondiali delle piattaforme sono andati per la loro strada, temendo forse anche che una definizione chiara in Italia delle regole trascini dietro altri paesi in Europa che, salvo la tosta Francia (con finestre a 15 mesi per Netflix e 17 mesi per Prime Video e Disney+), è come da noi in pieno dibattito.
   

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