Sono dati per forza di cose "viziati
dal Covid" e dalle chiusure dovute alla pandemia, quelli della
Classifica dei musei più frequentati del 2021 pubblicata oggi da
Giornale dell'Arte con The Art Newspaper che vedono a livello
italiano le Gallerie degli Uffizi per la prima volta al top dei
luoghi di cultura più frequentati del paese davanti persino al
Colosseo, da sempre il museo più gettonato. Lo fa notare il
direttore generale dei musei di Stato Massimo Osanna, che in una
conversazione con l'ANSA sottolinea l'andamento generale di
ripresa dei musei rispetto all'ancora più drammatico 2020 e
guarda al futuro, convinto che si debba ancora lavorare molto.
La priorità, sottolinea, dovrà essere quest'anno "la
comunicazione del patrimonio".
A livello italiano, premette il dg, "Bisogna considerare che in
questa classifica gli Uffizi vengono presi in considerazione nel
loro complesso, non solo il museo, ma anche Palazzo Pitti e
Boboli, cosa che fino al 2019 non si faceva", anche questo
insomma, spiega il balzo in classifica. Un altro dato
importante, aggiunge, "E' che hanno sofferto di più i siti dove
era più forte la presenza del turismo americano e asiatico, come
appunto il Colosseo". Senza dimenticare il tema degli incassi,
che vedono ancora in testa l'Anfiteatro Flavio con 16,8 milioni
di euro nel 2021 (contro i 57.5 del 2019), seguito dalle
Gallerie degli Uffizi con 13,7 (36 nel 2019) e poi da Pompei
con 11,3 milioni (41 nel 2019). A livello generale i circa 400
musei pubblici italiani hanno incassato nel 2021 87,6 milioni di
euro, già meglio del 2020, quando l'incasso si era fermato a 52
milioni, seppure si sia ancora lontani dai 242 milioni del 2019.
Analizzando nei particolari la classifica, fa notare il dg,
"si vede che sono state premiate alcune realtà, anche non
grandi, che hanno saputo lavorare molto proprio sulla
comunicazione, sui social, e sul turismo di prossimità". tra gli
altri Paestum, che ha avuto più visitatori del Museo
archeologico di Napoli, i musei torinesi, che hanno avuto
risultati particolarmente lusinghieri, come pure il Museo
archeologico di Venezia, mentre un po' meno bene è andata a
Brera. "Una realtà da analizzare e campanelli di allarme su cui
lavorare", conclude Osanna, che ribadisce: "anche sui social i
musei e i luoghi della cultura italiana scontano il ritardo con
il quale siamo partiti, ma si può fare molto e il caso degli
Uffizi, come prima di Pompei lo dimostra".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA