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Costanzo, racconto 'L'amica geniale' evolve con la storia d'Italia

"Se i primi due episodi di Storia del nuovo cognome sono fortemente in continuità con la fine della prima stagione, dal terzo capitolo le cose iniziano a cambiare.
    Lila ed Elena ci appaiono più grandi, adulte, amiche ma anche rivali, due brave ma anche 'cattive' ragazze". Il regista Saverio Costanzo, nel corso della presentazione della seconda stagione dell'Amica geniale - dopo lo straordinario successo della prima, venduta in molti Paesi del mondo con critiche entusiastiche - che sbarca in prima visione su Rai1 dal 10 febbraio, ragiona sulla nuova serie (tratta dal secondo libro della quadrilogia di Elena Ferrante edito da e/o) che vedrà per due episodi la regia di Alice Rohrwacher (quelli ambientati a Ischia).
    Costanzo ricorda: "Siamo negli anni '60, piano piano si aprono gli orizzonte e la drammaturgia di Elena Ferrante accelera. Troviamo il desiderio di scoprire qualcos'altro. Il racconto filmico, invece, evolve con la storia italiana, con la condizione sociale". E fa notare: "Se la prima stagione si è ispirata al racconto neorealista, la seconda si concede un'evoluzione anche cinematografica. La presenza di Alice è un vero regalo, è un'artista con uno sguardo proprio. E' un cinema che strappa le inquadrature, che strappa la musica al racconto.
    Ho avuto la possibilità di sperimentare dentro la formacinema e tutto questo è stato possibile grazie al romanzo. Se è stato possibile lavorare in modo così sensato e profondo, è grazie solamente al romanzo". La macchina da presa e "la messa in scena, tentano di seguire questa loro crescita delle due protagoniste, facendo respirare le inquadrature con un tempo più posato e discontinuo insieme; qualcosa inizia a rompersi". Alla domanda se ci sarà un seguito a questa seconda stagione, visti gli altri due libri della Ferrante, risponde: "Me lo auguro a prescindere da me". Per Alice Rohrwacher, "l'intuizione di Saverio è stata quella di vedere, nel quarto e nel quinto episodio che io ho diretto, un romanzo a sé. Far entrare un altro regista è stato un elemento di rottura, soprattutto per le due ragazze".

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