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Palazzo Barberini cambia volto per raccontare il '600

Palazzo Barberini cambia volto per raccontare il '600

10 sale restaurate, nuovo percorso tra Caravaggio,Tiziano e Reni

ROMA, 12 dicembre 2019, 10:12

Marzia Apice

ANSACheck

Palazzo Barberini cambia volto per raccontare il '600 - RIPRODUZIONE RISERVATA

Palazzo Barberini cambia volto per raccontare il  '600 - RIPRODUZIONE RISERVATA
Palazzo Barberini cambia volto per raccontare il '600 - RIPRODUZIONE RISERVATA

ROMA - Un nuovo percorso espositivo circolare, che valorizza i capolavori di una collezione unica, da Caravaggio a Tintoretto, da Reni a Carracci e Tiziano, e che racconta molto anche della splendida complessità di uno dei palazzi storici più belli della Capitale: si respira aria nuova a Palazzo Barberini, che continua il suo processo di rinnovamento con la riapertura di ben 10 sale situate nell'Ala nord del piano nobile, dopo il restauro dei mesi scorsi dell'Ala sud.

L'inaugurazione il 12 dicembre, con un'apertura straordinaria a partire dalle 18, per celebrare un restauro ragionato che ha interessato le strutture architettoniche, l'impianto di illuminazione, la grafica e gli apparati didattici lungo un'area di 550 mq. Un allestimento completamente ripensato, dunque, a cura della direttrice Flaminia Gennari Santori, con Maurizia Cicconi e Michele Di Monte (su progetto di Enrico Quell), con ambienti diversi e nuove modalità di fruizione, per proporre al pubblico la possibilità di una visita più consapevole (sono state cambiate le didascalie, con spiegazioni più lunghe, e predisposti nuovi pannelli, anche dedicati a una singola opera): il percorso sarà caratterizzato da un ritmo discontinuo e dalla possibilità di comprendere la relazione che lega i prestigiosi e imponenti saloni ai corridoi e ai vari ambienti dell'edificio, con i quadri che fungono da raccordo per esaltare il racconto del palazzo stesso.

Subito di sente aria di novità con l'immagine evidente di un nuovo equilibrio: l'illuminazione è più accurata, le pareti sono dipinte con colori differenti (per le sale con le opere del tardo '500 il grigio chiaro, per quelle dedicate a Caravaggio il grigio scuro, per il '600 un caldo bianco-panna) e sono state dotate di una pellicola di protezione per poter lasciare eventualmente anche le finestre aperte. Poi l'allestimento delle opere, che permette di esaltare i capolavori e instaurare nuovi dialoghi tra i quadri: dai 3 dipinti di Caravaggio (Giuditta e Oloferne, Narciso e San Francesco) divisi in 3 differenti sale ad alcune opere mai esposte prese dai depositi (come i bozzetti di Pietro Francavilla), dal confronto tra El Greco e Tintoretto e Tiziano alla sala dedicata a una singola opera di Annibale Carracci, l'Altarolo portatile databile al 1601, che segna il passaggio al nuovo secolo, fino alla pittura di genere, ai paesaggi di Paul Bril e alla riflessione sulla fortuna critica della discussa opera Donna con turbante (presunto ritratto di Beatrice Cenci) di Ginevra Cantofoli ma attribuita a lungo a Guido Reni.

"E' una fortuna, un onore e un onere poter cambiare i nostri allestimenti per raccontare la storia dell'arte e degli artisti, ma anche come si sta dentro un museo, mettendo in relazione il visitatore con le opere", ha detto oggi all'ANSA la direttrice Santori, che ha già in programma di rinnovare il prossimo ottobre le sale dedicate al '500, e di concludere poi con il restauro del piano terra, nel 2021, "vogliamo raccontare il palazzo attraverso il modo in cui viene percorso: non è un contenitore che imita un palazzo principesco, ma un luogo che accoglie una collezione moderna".

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