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La voce rock di Eddie Vedder strega Firenze

La voce rock di Eddie Vedder strega Firenze

Da solo sul palco per 50 mila fan, omaggio a Cornell

FIRENZE, 25 giugno 2017, 15:13

Tommaso Galligani

ANSACheck

Eddie Vedder © ANSA/AP

Eddie Vedder © ANSA/AP
Eddie Vedder © ANSA/AP

 Un ukulele, un banjo, un paio di chitarre, la sua voce profonda e tonante come l'oceano, il suo cuore di musicista, altrettanto immenso. Tanto è bastato al cantante dei re del grunge Pearl Jam, Eddie Vedder, a conquistare Firenze. Al suo primo concerto italiano senza la sua storica band, si presenta sul palco e saluta i circa 50 mila fan raccolti all'ippodromo del Visarno parlando in italiano: "É il mio primo show da solo in Italia ed è il più grande che ho fatto così. Grazie per essere tutti qui con me stasera". L'attacco è con Elderly woman behind a small counter, forse la prima ballata di successo dei Pearl jam, dall'album Versus, intonata con timbrica baritonale e dolcissima. On stage c'é solo lui ed i suoi strumenti, non c'é bisogno d' altro per alimentare la magia della serata. Immortality, Better man, I am mine, Can't keep (quest' ultima furiosamente strattonata all'ukukele) sono alcuni dei classici firmati Pj che Eddie fa ancora piú suoi , ingigantendoli con una voce che sembra ampliarsi ed arricchirsi sempre di più con il passare degli anni. Parla al pubblico dell'amore "infinito" che prova per la moglie e le figlie, stappa una bottiglia di buon rosso toscano alla salute del santo patrono di Firenze, celebrato proprio stasera. "Non sapevo chi era ma ora che invece lo so chi é voglio brindare a lui... san Giovanni", sorride prima di bere; non esita a confrontarsi con i più grandi del rock, personalizzando alcune delle loro canzoni più belle: in scaletta c'è una emozionante versione di Imagine di John Lennon, Brain damage e Is there anybody there dei Pink Floyd, Trouble di Cat Stevens, persino The newsletter and The damage done dell'amatissimo Neil Young. La folla ascolta rapita.
    E applausi e sorrisi piovono insieme quando Eddie chiede a tutti di mettere la voce in un unico immenso saluto all' amico di una vita scomparso alcune settimane fa, Chris Cornell, voce e anima di un altro pilastro della Seattle anni 90, i Soundgarden. La straziante Black, dal disco d 'esordio dei Pearl Jam, con i falsetti cantati a 50 e uno mila voci é un impressionante e commovente omaggio salito subito al cielo ad abbracciare Chris nel paradiso del rock.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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