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Speciali


Speciali Editoriali 19 aprile

Letteratura

Addio a Gabriel Garcia Marquez

Lo scrittore colombiano, autore di 'Cent'anni di solitudine', aveva 87 anni. Era stato insignito del Nobel per la letteratura nel 1982

Gabriel Garcia Marquez © ANSA

Barack Obama piange ''uno dei più grandi scrittori visionari'' di sempre. Vladimir Putin rende omaggio a ''un grande amico della Russia''. Shimon Peres ne ricorda ''il vivo interesse per la pace fra Israele e Palestina''. E poi Raul Castro, Maduro, i rivoluzionari delle Farc, Gilberto Gil, Isabel Allende, Eduardo Galeano e tanti altri. Lo ricordano capi di stato, scrittori, personalità, è davvero trasversale l'omaggio del mondo a Gabriel Garcia Marquez, lo scrittore premio Nobel colombiano scomparso. Barack Obama ricorda quando lo incontrò: ''Una volta ho avuto il privilegio di incontrarlo in Messico, dove mi ha regalato una copia di Cent'anni di solitudine con dedica, un volume che oggi accarezzo con affetto''. Il presidente Usa lo definisce ''Fiero colombiano, rappresentante e voce del popolo delle Americhe, maestro del genere del 'realismo magico''. Dall'altro capo del mondo Vladimir Putin ricorda come un ''grande amico della Russia, scrittore e pensatore, fedele a umanesimo e giustizia. Marquez visitò l'Urss già negli anni '50 e i suoi libri furono tradotti in russo e pubblicati nel Paese fin dall'epoca sovietica. ''Ho avuto il privilegio di incontrarlo in Colombia - dice Peres. - Lui mostrò vivo interesse per la pace fra noi e i palestinesi. La attendeva con ansia e mi disse: 'Finché non ci sarà la pace nella vostra terra il mio cuore sarà spezzato. Prego che questo mio sogno si realizzi'. Il mondo - aggiunge Peres - avvertirà la mancanza di un grande sognatore che ha saputo raccontare in modo così bello le verità della vita, ai bambini e anche a noi adulti''.

La presidente brasiliana Dilma Rousseff dice che ''Gabo conduceva i lettori nelle sue Macondo immaginarie come chi svela un mondo nuovo ad un bambino. I suoi singolari personaggi e la sua America latina esuberante rimarranno marcati nei cuori e nelle menti dei suoi milioni di lettori'', mentre l'ex presidente Luiz Ignacio Lula Da Silva ha ricordato il ''Marquez grande militante delle cause democratiche popolari ed un simbolo per tutti noi in America latina''. ''Amico di leader rivoluzionari' - commenta il presidente del Venezuela, Nicolas Maduro, alla morte di Gabriel Garcia Marquez - ha lasciato il segno della sua impronta spirituale nella nuova era della nostra America".

Anche le Farc, le Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia (Farc) gli rendono omaggio "al più grande scrittore della nostra storia" ricordando alcune parole del discorso di accettazione del Premio Nobel di Gabriel Garcia Marquez: "non è ancora troppo tardi per costruire una utopia che ci permetta di condividere la terra''. Il presidente di Cuba Raul Castro si è rivolto alla moglie di Gabo così: ''Cara Mercedes, il mondo, soprattutto i popoli della nostra America, abbiamo perso fisicamente un grande intellettuale''. Beve alla salute di Gabo lo scrittore uruguaiano Eduardo Galeano ''per ridere insieme, perché finché le sue parole vivono, ridono e dicono 'sono vivo anch'io'", mentre la collega Isabel Allende ricorda il suo maestro così: ''Siamo tutti di Macondo. Solo poche opere letterarie riescono a sopravvivere all'implacabile passo del tempo", sottolinea la scrittrice, ''ha mostrato a tutti i latinoamericani la nostra immagine nello specchio delle sue pagine. Nei suoi libri ho trovato la mia famiglia, il mio paese.. il colore, il ritmo, l'abbondanza del mio continente". Il cantante e musicista brasiliano Gilberto Gil, ex ministro della Cultura del governo Lula, rende omaggio citandolo ''Ho imparato che ognuno vuole vivere sulla cima della montagna, senza sapere che la vera felicita' sta in come questa montagna e' stata scalata''. Infine l'Italia: il ministro di beni culturali e turismo Dario Franceschini: ''Ora sarà a Macondo, che esiste, eccome. Lo sappiamo bene noi che ci siamo stati''.

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