Avrà 45 giorni di tempo, un termine relativamente breve, l'ingegnere Domenico Romaniello incaricato dalla Procura di Milano di "ricostruire la dinamica" dell'incidente in cui ha perso la vita Ramy Elgaml, 19enne che era in sella allo scooter, guidato dall'amico 22enne Fares Bouzidi, il 24 novembre, mentre veniva inseguito dai carabinieri a Milano.
Oggi nell'ufficio del pm Marco Cirigliano, alla presenza di Romaniello, del legale della famiglia di Ramy, l'avvocata Barbara Indovina, dell'avvocata Debora Piazza che assiste Bouzidi, indagato per omicidio stradale, e del legale del carabiniere che guidava, anche lui iscritto per omicidio stradale, è stato conferito l'incarico per l'accertamento. Il termine di 45 giorni indica che la Procura, guidata da Marcello Viola, vuole avere in tempi rapidi una risposta e certificare se c'è stato quell'impatto tra macchina e scooter nelle ultime fasi dell'inseguimento e sapere di che genere sia stato.
Le operazioni della consulenza inizieranno il 20 dicembre e la relazione dovrebbe essere depositata ai primi di febbraio.
Nel frattempo, nei prossimi giorni dovranno essere messi a disposizione dell'ingegnere i primi rilievi della Polizia locale, le planimetrie e le analisi delle telecamere di videosorveglianza e i due mezzi saranno portati in uno stesso luogo e analizzati. Anche gli avvocati hanno nominato propri consulenti, tra cui l'ingegnere Matteo Villaraggia per i genitori di Ramy.
Intanto, nel primo pomeriggio Bouzidi, ai domiciliari per resistenza a pubblico ufficiale, sarà interrogato dalla gip Marta Pollicino. Mentre nei giorni scorsi sono stati perquisiti i sei carabinieri delle tre macchine che hanno inseguito lo scooter in un filone aperto per frode processuale e depistaggio e per favoreggiamento.
Un giovane testimone, infatti, oltre ad aver parlato dell'urto tra auto e scooter, prima che quest'ultimo scivolasse via, e della possibilità che Ramy sia finito sotto l'auto dei militari vicino al palo di un semaforo, ha anche raccontato che gli venne chiesto dai militari di cancellare un video. Su questo fronte è stato nominato un esperto informatico per le analisi sul telefono del giovane, ma anche sui dispositivi dei carabinieri sequestrati.
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