Sono da poco passate le tre del pomeriggio quando dal tetto della facoltà di Lettere, all'università La Sapienza di Roma, viene srotolato uno striscione. "Tetto occupato contro guerra, tagli, riforma Bernini", è l'annuncio dei ragazzi che rivolgono un appello agli atenei di tutta Italia: "è ora di alzare la testa contro questa 'ministra somaro'", dicono in una nota, al megafono e a chi li interpella.
Un'occupazione "temporanea", la definiscono, per lanciare le mobilitazioni. Alla sinistra del lenzuolo che cade all'ingresso di Lettere, nel cuore della città universitaria, sventola la bandiera della Palestina, a destra quella di Cambiare rotta, l'organizzazione studentesca che ha promosso l'azione e a cui aderiscono anche gli studenti di Roma Tre e Tor Vergata che hanno raggiunto l'ateneo. E mentre sul tetto occupato, quando il sole non è ancora tramontato, i ragazzi montano una tenda verde, simbolo delle tante proteste studentesche, dal caro affitti all'acampada per la Palestina, davanti alla scalinata della facoltà, altri studenti di Cambiare rotta trascinano un carrello con all'interno un somaro di cartapesta.
Al collo ha un cartello: "Ministra Bernini". "Andiamo in giro a informare tutti", spiega Filippo in coda al piccolo corteo improvvisato e aperto dell'asino già usato in altre occasioni. E racconta: "stiamo lanciando un appello alle università di tutta Italia per mobilitarsi così come stiamo facendo noi. Verso la manifestazione di sabato, contro l'escalation bellica in Israele, e verso lo sciopero del 13". Appuntamenti, questi ultimi, rilanciati anche su uno striscione affisso sulla scalinata e durante l'assemblea tenuta alle 18 da cui arriva il messaggio che "saranno lacrime e sangue perché c'è la riforma Bernini, una finanziaria da fame, la guerra alle porte".
"Il sistema universitario italiano continua a sprofondare sotto i colpi dei tagli, della aziendalizzazione e dell'integrazione con l'industria bellica", fanno sapere gli studenti. Da qui, quindi, l'appello alla mobilitazione, "ad alzare la testa" e l'accusa: "quest'anno sarà un anno particolare per le università italiane. Un anno in cui è in ballo veramente il futuro del sistema universitario italiano. Un sistema marcio fino al midollo".
Ma a dare il via alla stagione delle occupazioni romane non è la Sapienza - dove gli studenti lasciano il tetto nel tardo pomeriggio tra canti e fumogeni rossi - e non sono le università. Prima il liceo Plinio nel weekend, poi il Cavour lunedì, con bandiere della Palestina e manifesti, "in lotta contro l'escalation bellica di Israele in tutto il Medio Oriente" e "contro il governo Meloni e la scuola Valditara".
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