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Meloni: 'le camicie nere della carta disperazione della sinistra'

Meloni: 'le camicie nere della carta disperazione della sinistra'

Affondo a comizio unitario di Bologna,nel mirino toghe e sindaco

ROMA, 12 novembre 2024, 10:17

di Gianluca Angelini +

ANSACheck
Giorgia Meloni - RIPRODUZIONE RISERVATA

Giorgia Meloni - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il centrodestra chiude la campagna elettorale a Bologna per sostenere la candidata Elena Ugolini con un comizio unitario che mette nel mirino le toghe e il sindaco Matteo Lepore. Sono presenti Matteo Salvini, Antonio Tajani e Maurizio Lupi.

La premier e leader di Fdi Giorgia Meloni, invece è in videocollegamento da Roma per il protrarsi dell'incontro con i sindacati sulla manovra. Il suo è l'affondo diretto contro la sinistra: "Ho letto il sindaco di Bologna che diceva che il governo ha mandato le camicie nere a Bologna: è la carta della disperazione. Non so a quali camicie nere si riferisse: le uniche che ho visto sono quelle blu dei poliziotti aggredite dai centri sociali".

La manifestazione è stata organizzata in una area decentrata della città, al 'Savoia Regency' dove un migliaio di sostenitori sventola bandiere e celebra l'orgoglio del centrodestra. In piazza, all'angolo tra via del Pilastro e via San Donato, un gruppo di esponenti di Potere al Popolo contesta la presidente del Consiglio "D'altronde - ironizza la premier - "il pericolo fascista arriva sempre vicino alle elezioni, ma i cittadini hanno capito il gioco e non gli interessa più".

 

Poi, la stoccata. "voglio dire una cosa al sindaco di Bologna: diffidate sempre di chi ha una faccia in pubblico e una in privato, diffido di chi in privato mi chiede collaborazione e davanti alla telecamere mi definisce picchiatrice fascista. Se lo pensa non dovrebbe chiedermi collaborazione, non dovrebbe voler collaborare con me, un po' di coerenza". Considerazioni taglienti, quelle rivolte a Lepore - che, a sua volta replica dicendo "la mia faccia è sempre la stessa: Meloni non scambi le richieste di collaborazione per l'alluvione con l'obbedienza al capo". Da Meloni arriva "la totale solidarietà alle forze ordine che sabato a Bologna - dice - hanno affrontato i soliti violenti fra lanci di petardi e sassi rischiando la propria incolumità. Perché noi sappiamo benissimo da che parte stare".

Un ragionamento su cui concordano anche i due vicepremier. Se Salvini spiega di voler chiedere "al questore di Bologna e al ministro dell'Interno un encomio per il Reparto Mobile che per salvare altre vite ha rischiato la propria" dopo essere stato "assaltato da 300 criminali rossi", Tajani chiarisce che "non possono spadroneggiare i violenti. Non possono spadroneggiare quelli che aggrediscono la Polizia, non possono accadere cose come quelle che sono accadute. Anche col sostegno di un'amministrazione che non ha raccontato la verità, tant'è che poi è stata smentita dalle parole del ministro dell'Interno".

 

In una giornata elettorale influenzata dagli avvenimenti di sabato, il centrosinistra, la segretaria del Pd, Elly Schlein è in Umbria dove lodato l'unità raggiunta dalle opposizioni a sostegno della sindaca di Assisi e candidata Stefania Proietti, toccando ancora una volta i temi cardine della Sanità e della gestione dei migranti. Tema sui cui attaccano a testa bassa, con un occhio alle prese di posizione della magistratura su migranti dirottati verso l'Albania, Salvini e Tajani.

Secondo il primo "è arrivato il momento di approvare la separazione carriere e la responsabilità civile personale dei giudici che sbagliano, ma pagando di tasca propria". Per il leader di Forza Italia "ci sono alcuni magistrati che stanno cercando di imporre la loro linea politica al governo. Questo non è veramente accettabile. Non è un magistrato - chiosa - che decide qual è il Paese sicuro, perché non lo sa, non si occupa di queste cose".

Lepore: 'Sulla piazza di sabato una strumentalizzazione politica enorme'

È entrata in questa vicenda una strumentalizzazione politica enorme perché metà del governo è intervenuto su questa questione", dal presidente del Senato alla premier, "nelle immediatezza della manifestazione, senza conoscere cosa era stato fatto e cosa era successo realmente. Per cui sono entrati in piena campagna elettorale". Così il sindaco di Bologna Matteo Lepore sugli scontri di sabato, a margine di un'iniziativa della Cgil a Bologna.

Oggi in città "ci sarà la presidente Meloni - aggiunge Lepore - e io penso che debba spiegare non solo a noi che cosa è successo in piazza, ma deve spiegare come mai sia stata presa la decisione di organizzare una manifestazione di questo tipo in pieno centro a Bologna e spero anche che parli di altro, che venga a dirci dei fondi dell'alluvione", "delle risorse per la sanità, per le forze dell'ordine".

"Ci sono tante cose che la politica di Roma deve dire a Bologna. Non basta venire a dire come dice Salvini 'zecche rosse' o che bisogna fare meno confusione nelle manifestazioni. Ogni manifestazione quando ha degli atti violenti deve essere sempre censurata".

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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