"Il testo della legge di bilancio per
il 2025 trasmesso al Parlamento presenta alcuni punti
interessanti, quali la riduzione delle aliquote Irpef con
vantaggi per i redditi più bassi e la riduzione strutturale del
cuneo fiscale. Per il Fisco diamo atto che è stato reso
strutturale il taglio del cuneo per la parte che riguarda
l'abbassamento delle aliquote. Queste previsioni vanno
sicuramente a vantaggio di tutti i lavoratori ma per numerose
categorie non sono state stanziate risorse aggiuntive, rispetto
a quelle già previste dalla precedente legge di bilancio, per la
stagione contrattuale 22-24 e gli incrementi sono spostati al
triennio 25-27 e 28-30". Così oggi a Palazzo Chigi la Confsal,
rappresentata dal Elvira Serafini, vice segretario Generale
Confsal, che ha incontrato il presidente del Consiglio, Giorgia
Meloni.
Il vice segretario generale della Confsal ha innanzitutto
messo in rilevo che la trasformazione del bonus contributivo in
bonus fiscale comporta una forte riduzione delle risorse ed un
minore riconoscimento ai lavoratori. "Ribadiamo quindi la
proposta di sostituire il bonus con una detrazione decrescente
che assicuri la detassazione totale dei redditi fino a ventimila
euro annui che corrispondono ai salari poveri fino a nove euro
all'ora", ha detto.
Per il pubblico impiego non appare condivisibile la riduzione
del 25% del turn over. "Per la previdenza chiediamo un più
consistente incremento delle pensioni minime e nuove
disposizioni per agevolare l'adesione alla previdenza
complementare. Ai più giovani va garantita una pensione minima.
Sul fronte del lavoro occorre che siano rese strutturali le
agevolazioni fiscali sul salario accessorio e che i Centri per
l'Impiego siano realmente potenziati", ha proseguito Serafini;
sul fisco, "molto è stato fatto ma occorre rendere più agevole
l'accesso alle detrazioni da parte di tutti i lavoratori e di
tutte le famiglie. Per la sanità è necessario un piano
straordinario di assunzioni e la detassazione del salario
accessorio per incrementare l'interesse dei medici a lavorare
nelle strutture pubbliche e diminuire le liste di attesa. Sulla
sicurezza - ha concluso la dirigente sindacale - non riusciamo a
scorgere nuovi stanziamenti e questo non va nella direzione
giusta".
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