"Tranqui, sono sempre qui per te", un messaggio WhatsApp con l'emoticon del cuore, accompagnato da una foto delle sorelle da piccole. E' l'omaggio comparso stamani in una storia di Instagram da parte di Elena Cecchettin, a un anno dall'uccisione della sorella Giulia.
Gino Cecchettin partecipa al minuto di silenzio all'Università, 'in ricordo di tutte le vittime di femminicidio'
Anche Gino Cecchettin ha partecipato, stamane, all'Università di Padova, al minuto di silenzio per ricordare un anno trascorso dall'uccisione della figlia, Giulia. Cecchettin ha detto solo poche parole per testimoniare che era giusto per lui essere presente oggi in ateneo e sottolineare come ci debba essere un impegno a cambiare culturalmente la società se si vuole veramente mutare il sistema di violenza e sopraffazione delle donne.
"Grazie a tutti di essere qui in ricordo di Giulia, ma io vorrei estendere il vostro tempo e la vostra commozione a tutte le vittime di femminicidio", ha detto Cecchettin.
"Da quell'11 novembre in poi - ha ricordato - sono ancora tantissime le donne vittime. Ognuna di loro è una vita, una vita persa, ma sono anche affetti che sono mancati a tantissime persone. Per me è un immenso piacere vedervi qui, simbolo che amavate Giulia, amavate quello che rappresentava. Adesso estendiamo a tutte le vittime del femminicidio questo momento di di raccoglimento. Ricordiamoci che la vita è sacra, è l'unico dono che ci è fatto dal momento in cui siamo in questo mondo, e non abbiamo il diritto di decidere per la vita altrui. Fermiamoci prima, ricordiamoci che il modo giusto per vivere la vita è dando sfogo alle nostre emozioni positive e non a quelle negative. Vi invito a vivere sempre e nell'amore, e Giulia su questo mi ha insegnato tantissimo. Ancora un grazie; io sono molto commosso per vedervi così numerosi, e spero che da qui possa partire un messaggio di benevolenza, affinché non si possano vivere momenti come quelli che abbiamo vissuto l'anno scorso", ha concluso.
Il preside del liceo di Giulia: no al minuto di rumore, silenzio
Polemica tra studenti e dirigente del liceo 'Tito Livio' di Padova in occasione dell'anniversario dell'uccisione di Giulia Cecchettin, che proprio qui aveva frequentato gli anni delle superiori. Gli studenti avevano chiesto di fare "un minuto di rumore" nelle classi - slogan lanciato dalla sorella, Elena - Ma il preside, Luca Piccolo, ha risposto con una circolare che esortava invece i ragazzi "ad interiorizzare questo evento", e a seguire "la strada del silenzio. Un silenzio rispettoso di Giulia, della sua famiglia, di quanti hanno sofferto la tragedia". In alcune classi, alle ore 12, è stata comunque data vita al minuto di rumore.
"Ho molto rispetto per quello che fanno le scuole": così il ministro dell'Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, ha commentato oggi a Mestre (Venezia), a margine della presentazione del suo libro al Festival delle idee, la circolare del preside del 'Tito Livio'.
'Un minuto di rumore per Giulia e tutte', azioni a La Sapienza
Un minuto di rumore alla Sapienza di Roma degli studenti di Sinistra Universitaria che hanno riempito i cortili delle facoltà di Psicologia, Lettere e Scienze politiche. "Oggi è l'anniversario del femminicidio di Giulia Cecchettin, un evento che ci ha scosso nel profondo e che ha acceso tutta la nostra rabbia, siamo stati marea. Eravamo ovunque e ci siamo mobilitate per dire basta alla violenza che ogni giorno viviamo sulla nostra pelle. Nonostante il grido di rabbia che si è alzato un anno fa in tutto il Paese, i casi di femminicidi non sono diminuiti. È passato un anno, eppure continuiamo morire di patriarcato: secondo l'osservatorio di Non Una Di Meno sono 104 i casi di femminicidi e violenze contro le donne e la comunità lgbtqia+. I numeri che aumentano ogni giorno di più ci ricordano che tutt'ora esiste un sistema e una classe politica che permettono che queste violenze accadano, strizzando l'occhio a chi vuole esercitare un controllo sulle nostre vite e sui nostri corpi", dicono gli studenti.
"Gli spazi in cui studiamo non sono sicuri. Dopo tutto questo tempo, vogliamo liberare Sapienza dal patriarcato, dalle molestie, dal machismo. Vogliamo liberare Sapienza da chi in tutti questi anni ha proposto solo pinkwashing, senza indagare a fondo per trovare soluzioni strutturali. Per questo saremo nelle nostre aule e davanti alle nostre facoltà perché dopo un anno, dopo un altro terribile anno, dobbiamo fare rumore", aggiungono.
Dedicato alla 'Dottoressa Giulia' uno spazio verde a Vigonovo
Un nuovo spazio verde nel centro di Vigonovo (Venezia) sarà dedicato alla "Dottoressa in Ingegneria Biomedica Giulia Cecchettin". Lo ha annunciato oggi il sindaco Luca Martello a margine dell'evento musicale in ricordo di Giulia. Anche papà Gino ha assistito per alcuni minuti all'omaggio per Giulia, organizzato dal Comune davanti alla sede municipale, nello spazio che per un mese lo scorso anno ospitò fiori, peluche, biglietti-ricordo, disegni e poesie.
Protagonista è stato il "Pianista Fuori Posto" Paolo Zanarella, che ha suonato un omaggio a Giulia da parte della comunità di Vigonovo. Solo musica e niente parole. "Dopo un anno - ha commentato Martello - sicuramente questo tragico fatto ha portato nelle nostre case una consapevolezza nuova. Le nostre famiglie oggi possono cogliere segni di disagio anche negli sguardi dei nostri figli. In più abbiamo l'insegnamento di questo padre, la forza, la resilienza di papà Gino. Grazie alla Fondazione avremo la speranza di costruire qualcosa di nuovo, di concreto, di reale a cui le persone possono rivolgersi". Da questa sera il Municipio di Vigonovo sarà illuminato di rosso, e il 3 dicembre verranno esposte in Municipio le scarpette rosse in lana realizzate con i contributi di aziende, volontari e volontarie di associazioni del territorio nell'ambito del progetto realizzato con "Il Cantiere delle Donne" di Padova. Il ricavato dell'acquisto dei kit che sono serviti per la realizzazione delle scarpette e della vendita delle scarpette stesse, sarà impiegato in progetti inerenti la difesa delle donne.
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